La realtà dei fatti a volte è più spettacolare della propria trasposizione cinematografica e questo vale anche quando si tratta di poker.
Il riferimento è a Molly’s Game (2017), film scritto e diretto dal premio Oscar Aaron Sorkin. La vicenda è quella dell’ex sciatrice statunitense Molly Bloom (interpretata da Jessica Chastain) la quale, costretta ad abbandonare la carriera sportiva a causa di un grave incidente, inizia ad organizzare partite di poker high-stakes per VIP e personaggi del jet set americano.
La “realtà dei fatti”, invece, dovrebbe essere quella contenuta nel libro di Houston Curtis Billion Dollar Hollywood Heist (Skyhorse Publishing, co-autore Dylan Howard). A dirlo è stato Michael Kaplan, noto giornalista del New York Post e profondo conoscitore del mondo del gioco.
Nonostante la bontà della fonte, il virgolettato e il condizionale vanno comunque conservati per almeno due motivi. Il primo è che si tratta comunque di un racconto dove i fatti non sono sostenuti da documenti ufficiali o ammissioni dei protagonisti. Il secondo riguarda l’autore: un personaggio con più ombre che luci nella propria vita, a caccia – come vedremo – di soldi e di riscatto personale.
Detto questo, entriamo nella storia che inizia nel 2004 quando Curtis, un discreto giocatore di poker ma soprattutto un abile imbroglione con le carte (una sorta di Lester “Verme” Murphy, il personaggio interpretato da Edward Norton in Rounders), incontra la star di Hollywood Tobey Maguire durante una partita di poker a Los Angeles.
Tra i due nasce subito l’intesa: quella di creare una sorta di appuntamento fisso per partite “forti” alle quali invitare attori, produttori, uomini d’affari, petrolieri. In altre parole, persone con il portafoglio bello gonfio e non particolarmente abili al tavolo. Naturalmente lo scopo è di “alleggerirli” un po’.
I primi appuntamenti si tengono a casa di Maguire con l’allora moglie dell’attore, Jen Meyer, nei panni della dealer. Tra gli invitati ci sono l’avvocato Jon Moonves e il businessman Kevin Washington. Nonostante in quelle prime occasioni Curtis cerchi di non forzare la mano (“altrimenti non mi avrebbero più invitato. Ho regalato chips a tizi che giocavano davvero male, sicuro che poi me le avrebbero ritornate“), il profit per lui e per l’attore arriva. Ma lo “Spiderman” del grande schermo decisamente non è l’ospite perfetto, pieno com’è di fobie (igiene, cibi) e poca pazienza. Maguire ben presto si stufa di aver persone che girano per casa e decide di spostare gli incontri in un’altra location.
E’ il 2005 quando l'”appuntamento del martedì” sera si trasferisce al Viper Room, il nightclub sul Sunset Strip dove River Phoenix morì di overdose nel 1993. Ed è qui che entra in scena Molly Bloom. A introdurla è uno dei due proprietari del locale, Darin Feinstein. Curtis, nel suo racconto, si affretta subito a precisare che il ruolo dell’ex sportiva non ha nulla a che fare con quello raccontato nel film. “Molly si limitava a servire da bere e noi le davamo i numeri dei ragazzi da invitare“. Insomma, una bella presenza per creare l’atmosfera e per evitare sospetti sul duo Curtis-Maguire.
I “ragazzi” ovviamente sono le vittime da spennare, piene di soldi e desiderose di immergersi in serate dove sono presenti le star di Hollywood. Per attirare quest’ultime, a Molly basta fare il nome di Tobey Maguire tra i partecipanti. Arrivano Leonardo DiCaprio (straricco ma super tight nel gioco e nell’investimento, al punto tale da farsi “stakare” da Maguire), Matt Demon che viene introdotto dall’amico Ben Affleck, i registi Nick Cassavetes e Todd Phillips e il produttore Rick Salomon (ex partner di Paris Hilton). Le “balene” sono però il finanziere Brad Ruderman e il creatore del Cirque du Soleil Guy Laliberté che regalano a Curtis e Maguire svariati milioni di dollari quando le partite di TH No Limit arrivano a livelli $200/$400.
Curtis afferma nel libro di aver incassato, tra il 2005 e il 2008, 15 milioni di dollari e di averli trasformati in una villa da 3 milioni a L.A. dove vivere con la moglie e i due figli, in una casa da sogno per la madre, in un negozio di strumenti musicali per il padre e in un palestra per il suo vecchio maestro di Karate.
Anche per Maguire le cose non devono essere andate male: oltre 30 milioni, secondo una fonte non meglio precisata e utilizzata nel libro. A Molly Bloom sarebbero invece toccati 30.000 dollari di mance per sera, una cifra ingiustificabile per Maguire. Per umiliarla davanti a tutti, la star del cinema una sera le avrebbe chiesto di “latrare pubblicamente come una foca” dietro compenso. Di fronte al suo rifiuto, Maguire le avrebbe comunque dato 1.000 dollari di mancia, come insulto finale.
Tutto questo fino al 2008, perché da quel momento in avanti le cose iniziano a precipitare. Dopo una serie di investimenti andati male, il crollo del valore degli immobili e alcune pesanti perdite al tavolo da poker, Curtis si ritrova indebitato per 3 milioni di dollari. L’ex-giocatore – diventato nel frattempo anche produttore televisivo – cerca aiuto nel partner di tante partite, il quale non si tira indietro. Ma il prezzo è alto: a fronte di un prestito di $600.000, Maguire esige da Curtis il 50% delle sue future vincite, oltre alla restituzione della somma. Una richiesta capestro che tuttavia Curtis, ormai ridotto in miseria, è costretto ad accettare. “Adesso sei mio e quest’anno farò un sacco di soldi con il poker!” avrebbe commentato Maguire a deal concluso.
Ma anche il sogno pokeristico dell’attore è destinato a non realizzarsi. Nel 2009, il principale finanziatore delle partite, Brad Ruderman, viene infatti arrestato per aver utilizzato lo “schema Ponzi” con i suoi hedge-fund. Si instaura così un effetto a catena di debiti non pagati che azzera le possibilità di proseguire le partite di poker. Non solo, ma lo stesso attore di Hollywood nel 2022 è stato citato in giudizio da un gruppo di persone che avevano consegnato a Ruderman centinaia di migliaia di dollari non certo per investirli nel poker.
Il gioco è finito. Molly Bloom riceve una multa di 200.000 dollari, un anno di libertà vigilata e 200 ore di servizio sociale. Houston Curtis, oltre a un mese di soggiorno nella prigione di L.A. per debiti non pagati, si ritrova con tutte le proprietà confiscate o vendute, comprese quelle regalate ai genitori, ed è costretto ad andare a vivere nella modesta casa dell’Illinois della madre.
Dopo un attacco cardiaco dal quale si è completamente ripreso, l’autore di Billion Dollar Hollywood Heist vive oggi a Phoenix, dove sta terminando il suo nuovo libro ed è in procinto di lanciare un sito sui giochi di prestigio con le carte.
“Non ho recuperato i miei soldi,” ha concluso nel libro, “ma sono sopravvissuto alla peggiore bad beat che si possa ricevere e sono ancora in gioco”. Come si sul dire, il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Per la cronaca, nessuna delle persone citate nel libro di Curtis si è resa disponibile per un’intervista con Michael Kaplan.
Immagine di testa: Tobey Maguire al centro (credits PokerNews)