L’immagine che molte persone, ancora oggi, hanno del poker è probabilmente un ibrido tra il ricordo di una partita casereccia fatta con gli amici e una bisca clandestina. Nella migliore delle ipotesi, la parola “poker” rimanda alle sale di un casinò o a qualche scena vista in un film, magari Rounders.
La realtà non è niente di tutto questo. Chi almeno una volta ha potuto assistere ad un torneo di poker dal vivo, come ad esempio una tappa del WPT, del partypoker LIVE, delle WSOP/WSOPE, dell’EPT o dell’IPT, sa che si tratta di eventi organizzati in maniera professionale, dove ogni particolare è curato da staff preparati per garantire a tutti i partecipanti un’esperienza piacevole al tavolo. Sono competizioni dove esistono regole di gioco e di comportamento al tavolo alle quali i giocatori devono attenersi. Ci sono però poi anche delle norme non scritte che “fanno bene” alla convivenza quando ci si trova seduti insieme ad altri 5-9 avversari, e che sarebbe opportuno tutti conoscessero e adottassero.
Parliamo in sostanza di un “galateo del poker” e lo facciamo attraverso un’intervista rilasciata qualche tempo da Vivian Saliba a PokerNews. Il nome della giocatrice brasiliana potrebbe risultare ancora poco familiare ai non addetti ai lavori, nonostante abbia già vinto 600.000 dollari in eventi live. La 27enne di San Paolo ha messo a segno il primo ITM nel 2014, in un torneo delle Brazilian Series of Poker di PokerStars e ha continuato a giocare entro i confini del proprio Paese fino al 2017, anno in cui ha debuttato alle WSOP realizzando ben cinque piazzamenti a premio. Nel novembre dello stesso anno è diventata Ambassador della pokeroom 888. Ma il suo risultato più importante, almeno finora, è arrivato nel 2019 quando Vivian Saliba ha chiuso al 4° posto nel $888 No Limit Hold’em – Crazy Eights sempre alle World Series Of Poker, per un payout di 308.888 dollari. La sua specialità rimane tuttavia il Pot Limit Omaha cash game che continua a praticare nelle pause tra un torneo e l’altro.
Secondo l’affascinante player brasiliana ci sono (almeno) 8 regole d’oro che vanno sempre rispettate quando si gioca a poker. Queste:
- Niente slowroll. Che cosa si intende con questo termine? Ritardare lo showdown quando si possiede la mano vincente, al fine di indurre l’avversario a mostrare le proprie carte per primo o semplicemente per innervosirlo. Una atteggiamento criticato ormai da quasi tutti i professionisti.
- Al tavolo, non mangiare con le mani. E’ una semplice questione di igiene e di pulizia, tanto ovvia quanto spesso trascurata. Per mangiare ci sono altri posti oppure altri strumenti che non implicano trasformare carte e chip in oggetti appiccicosi.
- Non comportarti come un robot. Alcuni giocatori sono così concentrati nell’azione da agire in maniera ripetitiva ad ogni azione. Non è un bel vedere e soprattutto potrebbe indurre a commettere errori di gioco.
- Non essere asociale. Anche questo atteggiamento appartiene alle caratteristiche del robot. Il poker dal vivo non è come l’online dove il più delle volte si è da soli e ci si limita a clickare il mouse. Al tavolo live ci sono altre persone che non devono per forza diventare degli amici, ma con le quali è giusto interagire per creare un’atmosfera positiva e divertente.
- Non essere scortese con i dealer. Va da sé: sono persone che stanno lavorando per permettere ai giocatori di divertirsi con le carte. Senza di loro, una partita a poker non è la stessa cosa.
- Non giocare fuori bankroll. Un consiglio valido sempre e che riguarda l’essere responsabili quando si gioca.
- Non essere presuntuoso. Di sicuro non è un modo per essere ben voluti al tavolo. E soprattutto mai dimenticare che prima o poi “il vento gira”.
- Non bluffare Vivian Saliba. Questo forse è un po’ personale, ma potrebbe anche essere un buon consiglio di gioco. Soprattutto per coloro che hanno un atteggiamento un po’ da… “macho”.
Foto di testa: Vivian Saliba (by PokerNews)