Nasceva l’11 giugno del 1956 uno dei più forti quarter back mai visti nella NFL, capace di “firmare” trentuno rimonte nell’ultimo quarto Nasceva l’11 giugno del 1956 uno dei più forti quarter back mai visti nella NFL, capace di “firmare” trentuno rimonte nell’ultimo quarto di gioco di gioco
Joseph Clifford “Joe” Montana Jr. è nato a New Eagle l’11 giugno 1956 ed è uno dei più celebri ed acclamati giocatori di football americano statunitense. Dopo avere giocato al college con i Notre Dame Fighting, che aveva guidato alla vittoria del campionato NCAA, Montana decise di partecipare ad alcuni raduni che si svolgevano prima che venisse creata, nel 1982, la NFL Combine, evento di cinque giorni dove i migliori prospetti si mettono in mostra. Malgrado le sue prestazioni sul campo di gioco, Montana non fu classificato come un prospetto di alto livello da diversi osservatori per il Draft del 1979 e fu scelto dai San Francisco 49ers nel corso del terzo giro. Montana fu il quarto quarterback ad essere selezionato, dietro Thompson, Phil Simms e Steve Fuller, tutti al primo giro. Scelta quantomeno azzeccata visto che Joe è considerato uno dei migliori quarterback nella storia della National Football League. Nella sua prima stagione Montana giocò tutte e 16 le partite della stagione regolare, lanciò solo 23 passaggi, trascorrendo la maggior parte della stagione in panchina dietro il titolare Steve DeBerg. Divenne il quarterback titolare a metà della stagione 1980 e da li non si è più mosso. Ha trascorso la maggior parte della carriera nei San Francisco 49ers diventandone la guida carismatica e conducendo la franchigia al titolo NFL in 4 occasioni: 1981, 1984, 1988 e 1989. In tre di queste quattro partecipazioni al Super Bowl venne eletto miglior giocatore dell’evento. Nel 1990 ricevette il premio come “miglior sportivo dell’anno” dalla rivista statunitense Sports Illustrated e nel 2000 venne inserito nella Hall of Fame del football professionistico americano. Montana diresse l’attacco dei 49ers per 12 anni. Nel 1991, per un grave infortunio, saltò l’intera stagione e quasi la totalità di quella successiva, fatta eccezione per una sua apparizione in un Monday Night Football (prime time televisivo più seguito d’America) contro i Detroit Lions fornendo una prestazione di alto livello. Nel 1993 terminò la sua permanenza nei San Francisco 49ers, che avevano optato per passare definitivamente all’altro quarterback, futuro membro della Hall of Fame, Steve Young. Montana approdò così ai Kansas City Chiefs dove disputò altre due stagioni, prima del ritiro. Nei Chiefs guidò due spettacolari rimonte nei play-off del 1993 dove raggiunse la finale dell’AFC, perdendola contro i Buffalo Bills. Due i soprannomi che accompagnarono la carriera del quarterback italo-americano, “Joe Cool” e “Comeback Kid”, il secondo dei quali grazie alle 31 rimonte effettuate in carriera durante l’ultimo quarto di gioco. Tra le prestazioni da ricordare di Montana, in particolare è rimasta celebre nella storia del football americano la “The Catch”: il 10 gennaio 1982, San Francisco affrontava i Dallas Cowboys a Candlestick Park nella finale della National Football Conference. Quando San Francisco ebbe il possesso con 4’54” alla fine del tempo regolamentare, Dallas era in vantaggio 27–21. Il drive iniziò sulla linea delle 11 yard di San Francisco. Dopo 6 passaggi completi di Montana e 4 corse, San Francisco portò la palla sulla linea delle 13 yard di Dallas. Dopo un passaggio senza successo e poi un altro con guadagno di 7 yard, San Francisco si trovava sul terzo down sulla linea delle 6 yard. Montana prese lo snap e corse alla sua destra. Poi, fuori equilibrio, passò verso la end zone e il wide receiver di San Francisco Dwight Clark prese con un balzo il pallone segnando il touchdown del pareggio. Con soli 51 secondi rimanenti, Wersching calciò l’extra point e San Francisco vinse la gara 28–27. La presa di Clark fu chiamata semplicemente “The Catch”, e portò San Francisco a disputare il Super Bowl XVI. Larry Schwartz di ESPN.com in seguito definì la finale della NFC del 1981 come la partita che stabilì definitivamente la grandezza di Montana. Nella sua carriera a San Francisco, Montana completò 2.929 passaggi su 4.600 tentativi per un totale di 35.142 yard guadagnate e 244 touchdown. In 35 occasioni lanciò più di 300 yard in una sola partita. Comprendendo anche le due stagioni a Kansas City, le sue statistiche totali sono 3.409 passaggi completati su 5.391 tentativi, 273 touchdown e 40.551 yard passate. Il suo passer rating in carriera è pari a 92,3 (quarto nella storia della NFL tra tutti i quarterback ritiratisi). In carriera guadagnò anche 1.676 yard su corsa, segnando 20 touchdown.