Compie trentacinque anni il nuotatore americano detentore di alcuni record straordinari come quello delle medaglie vinte alle Olimpiadi
Michael Fred Phelps II è nato a Baltimora il 30 giugno 1985 ed è un ex nuotatore statunitense. Alto 193 cm per 88 kg di peso, l’apertura delle sue braccia raggiunge i 198 cm, misura 81 cm dalla cintola in giù, incontrando di conseguenza meno resistenza dell’elemento liquido durante la nuotata. È dotato di spalle, gomiti, ginocchia e caviglie molto flessibili, oltre che di una notevole resistenza per il fatto di aver cominciato a sette anni a praticare questo sport. Ha il piede di misura 48,5 e le mani così grandi da essere paragonate a piatti da cucina. La sua capacità di recupero tra una gara e l’altra era dovuta alla minore produzione di acido lattico: rispetto alla media ne produce la metà e questo gli consentì di effettuare più gare in brevi periodi. Dotato di una potente gambata, prolungava la fase subacquea il più possibile nei limiti permessi, usando la gambata a delfino che, essendo un farfallista per disposizione naturale, gli fu facile acquisire. Sviluppò la velocità e la resistenza per rinvigorire la sua versatilità, nuotando in media 60 km al giorno, con punte di 85. Il suo allenatore Bob Bowman calcolò che tra Sydney 2000 e Atene 2004 Phelps avrebbe percorso a nuoto oltre 15000 km. Dopo il 2005 rafforzò la velocità nello scatto eseguendo esercizi con i pesi. In gara nuotava spesso con la tecnica del negative split (parziale negativo), andando più veloce nella seconda vasca, mentre secondo il principio dell’easy speed era in grado di nuotare veloce rimanendo rilassato, tuttavia nelle gare veloci questo lo portava a nuotare con più calma i primi 50 metri, costringendolo a recuperare nella seconda parte. La sua dieta prevedeva l’assunzione di 8000-10000 calorie al giorno, tre volte tanto rispetto alla media adulta. Durante Pechino 2008 girò voce che ne assumesse persino 12000, ma fu smentita da Phelps stesso. Il suo coach Bob Bowman disse: «C’è una cosa che differenzia Michael dagli altri nuotatori: gli altri, se non si sentono bene, non nuotano bene. Lui no. Ha sempre il suo rendimento indipendentemente da come si sente. E ne ha dato ampiamente prova. Sa esattamente ciò che vuole e sa suddividere in scomparti le cose importanti». Soprannominato The Baltimore Bullet (Il Proiettile di Baltimora), è l’olimpionico più decorato della storia con il maggior numero di medaglie (28), medaglie d’oro (23), medaglie individuali (16), medaglie d’oro individuali (13), medaglie a squadre (12) e medaglie d’oro a squadre (10). Conquistando 8 ori a Pechino 2008, raggiunse il più alto numero di medaglie d’oro vinte da un atleta in una singola edizione dei Giochi olimpici, superando il primato di 7 ori vinti da Mark Spitz a Monaco di Baviera 1972; con quell’impresa eguagliò anche il record di medaglie in una singola edizione (8, ottenuto già in precedenza ad Atene 2004) e di medaglie d’oro individuali (5). Con 4 ori consecutivi nei 200 m misti (Atene 2004, Pechino 2008, Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016) eguagliò il record di medaglie d’oro in una singola specialità. Ai campionati mondiali vinse 33 medaglie di cui 26 d’oro, 7 delle quali nell’edizione di Melbourne 2007, sorpassando l’australiano Ian Thorpe che ne aveva vinte 11, di cui 6 d’oro a Fukuoka 2001. Contando tutte le competizioni internazionali a cui ha preso parte ha ottenuto in totale 83 medaglie: 66 d’oro, 14 d’argento e 3 di bronzo. Dal 2001 al 2009 ha battuto 39 record del mondo in otto discipline. La rivista Swimming World Magazine lo nominò otto volte nuotatore dell’anno, gli ex nuotatori Mark Spitz e Ian Thorpe lo definirono il più grande nuotatore di tutti i tempi, mentre nel 2008 l’allora presidente del CIO Jacques Rogge lo definì, per le sue prestazioni nei giochi a cinque cerchi, “l’icona dei Giochi”. Nel 2012 vinse un premio alla carriera con la seguente motivazione: «A Michael Phelps, il più grande atleta olimpico di tutti i tempi». Nel 2008 fondò la Michael Phelps Foundation, con l’intento di promuovere una vita sana e attiva, soprattutto per i bambini, ampliando le opportunità di partecipazione al nuoto, obiettivo perseguito anche dopo il suo ritiro, avvenuto il 13 agosto 2016. Quell’autunno la federazione nuoto statunitense comunicò che un numero record di ragazzi si era iscritto ai club locali.