Compie 42 anni uno dei più forti centrocampisti di sempre: grande tecnica, carattere indomito ed un tiro potente e preciso come pochi altri. Con l’Inter il suo periodo d’oro
«Se penso che non indosserò più la maglia dell’Inter mi vengono le lacrime, ma sono stato sempre sincero e le mie sono lacrime vere, purtroppo nella vita si deve andare e guardare avanti, voi che mi conoscete sapete che lo farò con grande orgoglio e grande determinazione, come ho sempre cercato di fare nella mia storia di uomo e di atleta. Ho avuto l’onore di indossare questi colori che rimarranno per sempre sulla mia pelle, non lo potrò mai cancellare, nessuno potrà mai cancellarlo». E’ il 6 luglio del 2013 ed in queste parole, tratte dalla lettera che scrisse di proprio pugno, c’è tutto Dejan Stankovic. Ed è giusto ricordare oggi, lo spessore di un grande calciatore e di un grandissimo uomo che soffia con appassionato impeto sulle 42 candeline accese sulla torta di compleanno.
Nato a Belgrado l’11 settembre del 1978, Dejan Stankovic è stato uno dei più forti centrocampisti visti in circolazione in Italia ed in Europa. Grande tecnica, grandissimo carattere ha saputo interpretare il suo ruolo con una capacità senza pari. Visione di gioco, piede educato quando c’era da servire il compagno meglio piazzato, il “Drago” sapeva imprimere alle sue conclusioni una precisione ed una potenza come pochi altri. Nella carrellata dei suoi capolavori, trovano infatti spazio adeguato i due tiri scagliati più o meno da centrocampo con i quali ha messo in ginocchio Genoa e Schalke 04. Nella sua lunga carriera, Dejan Stankovic ha vestito solo la maglia di tre squadre di club e quella della sua nazionale. Tutto è cominciato alla Stella Rossa, la squadra più blasonata ed ambiziosa della sua Belgrado. Dopo la trafila nel settore giovanile fa il suo esordio in prima squadra nel 1994. Resta alla Stella Rossa sino al 1998 totalizzando 85 presenze e 30 reti ed iniziando a riempire la sua bacheca vincendo un campionato e tre coppe di Jugoslavia. Arrivato in Italia per giocare nella Lazio, Dejan Stankovic comincia a mettersi in mostra: prestazioni solide, gol importanti e quella capacità di prendere per mano la squadra nei momenti difficili che lo fanno diventare elemento imprescindibile nello scacchiere bianco azzurro. Gioca cinque campionati di altissimo livello, trascinando la Lazio alla conquista dello scudetto al termine del campionato 1999-2000, una coppa Italia, due edizioni della Supercoppa Italiana, una Coppa delle Coppe ed una SuperCoppa Europea. A metà della stagione 2003-2004 passa all’Inter dopo aver giocato 208 partite e realizzato 34 gol. La scelta di approdare alla sponda neroazzurra si rileva determinante per la carriera di Stankovic, che entra subito nel cuore della tifoseria perché il 21 febbraio segna al Milan tirando direttamente da calcio d’angolo. E’ solo un passo della marcia trionfale che vedrà l’Inter e Stankovic dominare la scena sino al mitico triplete del 2010. Idolo delle folle e perno della squadra allenata prima da Roberto Mancini e poi da Jose Mourinho, il “Drago” contribuisce alla vittoria di cinque scudetti, quattro edizioni della Coppa Italia, quattro edizioni della SuperCoppa Italiana ma soprattutto della Champions League nella magica notte di Madrid e del Campionato del Mondo per club. Un infortunio al tendine di Achille inizia però a condizionare il rendimento di Stankovic che il 10 marzo 2013, dopo la partita giocata col Bologna, annuncia il suo ritiro. Trecentoventisei partite e 42 gol il ruolino di marcia del centrocampista in nero azzurro. Non è stata da meno, in tema di contributo dato e soddisfazioni, l’esperienza vissuta da Stankovic in nazionale. Basto pensare che sino al 2018 è stato il giocatore con più presenze nella nazionale serba, ben 103. Ha difeso i colori della sua nazione in tre edizioni dei Campionati del Mondo (Francia 1998, Germania 2006, Sudafrica 2010) e giocando l’Europeo del 2000 in Belgio e Paesi Bassi. Chiusa la carriera da giocatore, Dejan Stankovic resta però nel calcio. Inizia come vice di Andrea Stramaccioni all’Udinese ma non resiste al richiamo dell’Inter dove prima svolge il ruolo di Club Manager e poi entra a far parte dello staff tecnico del settore giovanile. Il 21 dicembre 2019 arriva la grande chance: la Stella Rossa lo chiama per sostituire Vladan Milojevic e “Deki” è subito “sul pezzo”: la squadra di Belgrado vince il titolo con tre giornate d’anticipo. Sposato con Ana Ačimovič, Dejan Stankovic è padre di tre figli Stefan (2000), Filip (2002) e Aleksandar (2005), che hanno tutti iniziato la carriera calcistica nel settore giovanile dell’Inter.