Si festeggia oggi il compleanno dell’attuale allenatore dell’Everton che ha vinto tutto quello che c’era da vincere con Milan, Chelsea, Real Madrid e Bayern Monaco
Carlo Ancelotti è nato a Reggiolo il 10 giugno 1959 è uno degli allenatori di calcio opiù apprezzati del panorama europeo dopo essere stato un quotato centrocampista del calcio italiano. Attualmente è il tecnico dell’Everton. Da giocatore ha esordito in Serie C nel Parma, per poi passare dapprima alla Roma, con cui ha vinto lo scudetto, e poi al Milan di Arrigo Sacchi, con cui ha vinto due scudetti, una Supercoppa italiana, due Coppe dei Campioni, due Supercoppe europee e due Coppe Intercontinentali. Iniziata la sua carriera come centravanti, è stato spostato prima nel ruolo di trequartista e poi come mediano. Centrocampista forte sia fisicamente sia in fase d’interdizione del gioco, Ancelotti possedeva doti tecniche e di manovra oltreché un tiro potente dalla lunga distanza. Durante la sua esperienza al Milan, è stato l’alter ego del tecnico Arrigo Sacchi, imponendosi come perno della squadra rossonera dopo esserlo già stato alla Roma. Dopo aver ricoperto l’incarico di vice del CT della nazionale italiana con Sacchi al campionato del mondo 1994, ha iniziato la carriera di allenatore nel 1995 alla Reggiana, in Serie B. In seguito ha allenato Parma (1996-1998), Juventus (1999-2001) e Milan (2001-2009). Alla guida della squadra rossonera ha vinto uno scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana, due UEFA Champions League, due Supercoppe europee e una Coppa del mondo per club. Tra il 2009 e il 2011 è stato sulla panchina del Chelsea, aggiudicandosi la doppietta Premier League-FA Cup. Nella stagione 2011-2012 è subentrato in corsa sulla panchina del Paris Saint-Germain, con cui ha vinto la Ligue 1 al secondo tentativo, nel 2012-2013. Nell’estate del 2013 è stato ingaggiato dal Real Madrid, con cui si è aggiudicato la Coppa del Re e la UEFA Champions League, la decima del club spagnolo. Approdato al Bayern Monaco nel 2016, ha vinto la Bundesliga; in seguito ha allenato il Napoli tra il 2018 e il 2019. È uno dei cinque allenatori (insieme a Tomislav Ivić, Ernst Happel, José Mourinho, Eric Gerets e Giovanni Trapattoni) ad aver vinto il massimo campionato di 4 paesi diversi (Premier League, Serie A, Bundesliga e Ligue 1). Nella sua carriera ha vinto la Coppa dei Campioni/Champions League due volte da calciatore (con il Milan) e tre volte da allenatore (due con il Milan e una con il Real Madrid), stabilendo in questo caso un record condiviso solo con Bob Paisley e Zinédine Zidane. È l’allenatore ad aver vinto più competizioni UEFA per club, ben 7 (a pari merito con Giovanni Trapattoni e Alex Ferguson), vinte con Milan, Real Madrid e Juventus. Il 12 novembre 2007 l’Università bulgara di Plovdiv ‘Paisii Hilendarski’ gli ha conferito una Laurea honoris causa in Comunicazione e Sport. Caratterizzato dalla capacità unica di adattarsi ad ambiente, rosa e richieste della dirigenza, diventata con l’andare degli anni il suo tratto distintivo, in panchina Ancelotti ha saputo farsi apprezzare in primis sul piano umano: ciò grazie soprattutto alla sua cosiddetta «leadership calma», incentrata sul confronto diretto e onesto tra calciatore e tecnico. Ritrovatosi ad allenare calciatori anche molto diversi tra loro, ha sempre trovato il modo di farli coesistere, riuscendo così a vincere svariati trofei in ogni club in cui ha lavorato. La filosofia calcistica di Ancelotti ricalca quella del suo mentore Arrigo Sacchi, perciò rigidamente improntata sul 4-4-2, studiato da vice dello stesso Sacchi in nazionale. Schierando il Parma con questo modulo, ha lanciato la prolifica coppia d’attacco Crespo-Chiesa, esportando poi questi dettami alla Juventus, prima di modificarli durante le sue otto stagioni alla guida del Milan: sulla panchina rossonera ha avuto il merito di arretrare definitivamente Andrea Pirlo da mezzapunta a mediano (esperimento già tentato da Carlo Mazzone al Brescia), virando verso un 4-3-2-1 nel quale il tecnico poteva così disporre in campo, contemporaneamente, ben quattro potenziali numeri dieci il succitato Pirlo, Seedorf, Rui Costa e Kaká a supporto di un’unica punta. Con questa particolare disposizione in campo, il suo Milan conquisterà, tra gli altri, uno scudetto e due Champions League. Nelle successive esperienze in giro per l’Europa, che lo hanno portato in Inghilterra, in Francia, in Spagna e in Germania, Ancelotti ha continuato a sperimentare ogni genere di modulo calcistico: il 4-3-3 al Chelsea e al Real Madrid, il 4-3-2-1 al Paris Saint-Germain il 4-3-2-1 e il 4-2-3-1 al Bayern Monaco. Nel 2009 ha pubblicato l’autobiografia intitolata “Preferisco la coppa: vita, partite e miracoli di un normale fuoriclasse”, i cui proventi economici sono stati destinati interamente alla “Fondazione Borgonovo” per la lotta alla SLA.