Oggi è il compleanno dell’attuale allenatore della nazionale italiana, neo coach della Fortitudo Bologna: 67 anni vissuti a braccetto con i valori dello sport che ama
Romeo Sacchetti è uno degli allenatori più apprezzati della pallacanestro italiana, e non solo. Un tecnico capace di ottenere sempre il massimo da gruppi di giocatori che solo sulla carta dispongono di meno talento delle avversarie ma che, alla resa dei conti, ottengono risultati ben superiori alle attese. Conosciuto nel mondo della palla a spicchi come “Meo”, Sacchetti nasce il 20 agosto del 1953 in un campo profughi di Altamura. Vi si erano recati i suoi genitori, di origini bellunesi, che inizialmente erano emigrati in Romania e che successivamente si rifugiarono nella località pugliese per evitare di perdere la cittadinanza italiana. La pallacanestro entra presto nella vita di Romeo Sacchetti. I primi canestri li realizza a Novara, seguito da coach Roberto Rattazzi, poi comincia a farsi notare vestendo la maglia del Saclà Asti. L’esordio in Serie A2 è riferito al 1972 quando fu protagonista della promozione dello Sporting Club Gira Bologna, club col quale, l’anno dopo, festeggia l’esordio in Serie A1. Romeo Sacchetti resta nel massimo campionato giocando con l’Auxilium Torino dal 1978 al 1983 e con la Pallacanestro Varese dove approda nel 1984 e ci resta per otto campionati. Il 9 novembre del 1991, nel corso della partita con la Stefanel Trieste, Meo Sacchetti si procura la rottura del tendine di Achille, infortunio che lo costringe al ritiro dall’attività agonistica. Lascia il basket giocato dopo aver totalizzato 15 campionati di A1, 456 partite giocate e 6.333 punti realizzati. Nel suo palmares ci sono anche due tra i più esaltanti trionfi della nazionale azzurra: l’argento di Mosca del 1980 e l’oro di Nantes del 1983. Impossibilitato a giocare, Romeo Sacchetti resta però nel mondo del basket e inizia la carriera di allenatore. La sua prima esperienza è a Torino, come assistente del grande Dido Guerrieri. Nel capoluogo piemontese raccoglie anche le prime soddisfazioni: da capo allenatore guida la squadra alla promozione in Serie B d’Eccellenza. Nel 1998 passa ad Asti ed in tre anni porta la compagine astigiana alla Serie C2 alla Serie B2. Successivamente allena Castelletto Ticino, Fabriano e, nel 2007, arriva in Serie A1 a Capo d’Orlando. Nel 2008 Sacchetti è chiamato a Udine dove eredita la squadra allenata sin lì da Attilio Caja. Nel 2009 accetta invece di mettersi al timone della Dinamo Sassari in LegaDue. Un grande campionato, quello della squadra “griffata” Banco di Sardegna, conclusa con la promozione in Serie A1 grazie al 3-1 rifilato alla Veroli Basket nell’emozionante play off decisivo. In Sardegna, Meo Sacchetti ottiene la sua consacrazione. Al termine del campionato 2011-2012 è premiato come allenatore dell’anno. A Sassari è l’idolo della tifoseria, soprattutto quando conduce la squadra al trionfo in Coppa Italia (successo in due edizioni consecutive), in Supercoppa ma soprattutto alla conquista dello scudetto che la Dinamo conquista al termine di una emozionante ed avvincente finalissima giocata con Reggio Emilia chiusa con il 75-73 per Sassari nella settima e decisiva partita. A novembre 2015 Sacchetti chiude la sua gloriosa parentesi isolana e qualche mese dopo, a maggio 2016 il tecnico di origini pugliesi va a Brindisi dove però resta uno solo dei due anni di contratto. Lo aspetta la Vanoli Cremona, compagine che conduce ai livelli più alti di sempre. Lo scorso 27 maggio, stante l’incertezza esistente sulla prosecuzione dell’attività da parte del club cremonese, Romeo Sacchetti è diventato l’allenatore della Fortitudo Bologna. Ma la sua attività non si limiterà alla società felsinea. Il 1° agosto del 2017, Sacchetti ha sostituito Ettore Messina alla guida della nazionale italiana, ruolo che occuperà perlomeno sino al 2021 dopo la riconferma voluta a gran voce dal presidente federale Gianni Petrucci. Con gli azzurri, Meo Sacchetti ha già tagliato traguardi non trascurabili. In primis la qualificazione alla prossima edizione dei Campionati del Mondo dove l’Italia manca da tempo immemore: ci andò grazie ad una wild card nel 2006, ma l’ultima volta che ha guadagnato la qualificazione sul campo risale addirittura al 1998. Sacchetti, che festeggia oggi il sessantasettesimo compleanno, è il padre di Brian, classe 1986, ala oggi in forza alla Leonessa Brescia che è stato allenato da papà Romeo a Castelletto Ticino prima e a Sassari poi.