Non ci sarà l’attesissimo March Madness: l’emergenza sanitaria incide anche sul torneo universitario più atteso dell’anno
La notizia era nell’aria ed è diventata una triste realtà: il basket americano, già messo a dura prova per l’emergenza sanitaria volta a contenere la diffusione del famigerato Covid-19 che ha costretto la NBA a sospendere l’attività a data da destinarsi, subisce ora un altro duro colpo. La NCAA (National Collegiate Athletic Association), la divisione che si occupa del massimo torneo cestistico universitario, ha disposto la cancellazione della “March Madness” il torneo ad eliminazione diretta che, di fatto, sancisce la squadra universitaria che si fregia del titolo di campione degli Stati Uniti d’America. Torneo attesissimo, seguito con grande attenzione da tutti gli scoutman delle franchigia NBA che escono dal “March Madness” segnando sui taccuini i nomi dei giocatori poi da chiamare al draft. La NCAA in un comunicato emesso nella giornata di ieri ha ribadito che: «La decisione si basa sulla minaccia alla salute pubblica portata dal COVID-19». Il massimo organismo si è pronunciato proprio alla vigilia dell’atteso “Selection Sunday”, ovvero la riunione al termine della quale la NCAA deve citare le teste di serie della fase finale e le squadre partecipanti, provenienti dalle Major Conference del torneo: Big East Conference, Big Twelve, Big Ten, Atlantic Coast Conference, SouthEastern Conference, PAC-12 Conference. Ricordiamo che dopo la prima fase, le squadre promosse entrano nella “Sweet Sixteen”, le ammesse alle semifinali sono le “Elite Eight” da cui escono le protagoniste delle Final Four che erano state messe in calendario ad Atlanta.
La notizia della cancellazione del “March Madness” non è stato certo il miglior regalo di compleanno per Nico Mannion (19 anni oggi, augurissimi) il forte giocatore italiano che è uno dei punti di riferimento degli Arizona Wildcats con la cui maglia viaggia a 14 punti e 5.3 assist di media partita. Gli operatori lo inseriscono tra le prime 15 scelte del Draft NBA 2020, ma Nico puntava molto sulle “Follie di Marzo” per la sua definitiva consacrazione ai massimi livelli del basket universitario americano. Non sarà solo la pallacanestro a dover “tirare i remi in barca”. Il provvedimento attuato dalla NCAA si allarga anche a tutti i tornei di hockey, lacrosse, baseball e softball, peraltro non imminenti perché previsti a giugno.