Compie 24 anni uno dei più forti pistard al mondo in attività, sovrano incontrastato nell’inseguimento dove è campione del mondo con record annesso
La grande tradizione del ciclismo italiano è in ottime mani, se il pensiero corre a Filippo Ganna, nato a Verbania il 25 luglio 1996 ed attualmente uno dei più forte pistard al mondo, grazie alle prestigiose vittorie inanellate con la maglia azzurra della nazionale italiana e con quella del Team Ineos. Su pista, Filippo Ganna si è laureato campione del mondo dell’inseguimento individuale nel 2016, nel 2018, nel 2019 e nel 2020. Professionista su strada dal 2017, nel 2019 è stato anche campione nazionale a cronometro e medaglia di bronzo ai Mondiali di specialità. Filippo Ganna gareggia nella categoria Allievi con il Pedale Ossolano dal 2011 al 2012, ottenendo 20 vittorie, sei al primo anno e quattordici, tra cui il campionato nazionale a cronometro, al secondo. Nel 2013 debutta tra gli Juniores con la Castanese Verbania, di Alberto Donini e Terenzio Baronchelli, cogliendo sei successi, cinque dei quali a cronometro. Nel 2015 fa il suo esordio negli Under 23 con la Viris Maserati di Vigevano: in stagione si aggiudica tre corse, tra cui la Chrono Champenois a Bethény. Nel 2016, gareggiando con il Team Colpack, si aggiudica il Grand Prix Laguna Poreč, competizione valida per l’UCI Europe Tour. Convocato per i campionati del mondo su pista a Londra stabilisce in qualificazione il nuovo record italiano nell’inseguimento individuale (4’16″127) e riesce poi ad aggiudicarsi il titolo mondiale di specialità superando in finale il tedesco Domenic Weinstein con il tempo di 4’16″141. A luglio vince il titolo europeo di inseguimento individuale Under 23 con il tempo di 4’14″165, migliorando ulteriormente il record italiano, e conquista la medaglia d’argento nell’inseguimento a squadre Under 23 stabilendo un altro primato nazionale. In agosto partecipa per la prima volta ai Giochi olimpici, a Rio de Janeiro, ottenendo il sesto posto finale nella prova di inseguimento a squadre con il quartetto azzurro. Passa professionista nel 2017 con la UAE Team Emirates, formazione World Tour deli Emirati Arabi (ex Lampre-Merida). In marzo debutta nelle classiche del Nord, alla Gand-Wevelgem, ma è costretto a ritirarsi a causa di una caduta. Ristabilitosi per i campionati del mondo su pista di Hong Kong, a metà aprile, nella rassegna iridata vince prima il bronzo con il quartetto dell’inseguimento a squadre (completato da Simone Consonni, Francesco Lamon e Liam Bertazzo) e poi la medaglia d’argento nell’inseguimento individuale, battuto in finale dall’australiano Jordan Kerby. Rientrato alle corse su strada in maggio, conclude quinto nella cronometro del Tour of California e poi nono nella prova a cronometro Elite dei campionati europei di Herning. Conclusa la stagione su strada, torna in pista e nei primi giorni di novembre ottiene un importante conferma, vincendo con i compagni della Nazionale la prova inseguimento a squadre della tappa di Coppa del mondo di Pruszków. Nnel gennaio 2018 si presenta in ottima forma alla Vuelta a San Juan in Argentina. Dopo essersi classificato quarto sullo strappo finale che caratterizza la seconda tappa, si classifica secondo nella terza frazione, una cronometro individuale di 14,4 km. Grazie a questi piazzamenti veste per la prima volta in carriera la maglia di capoclassifica di una corsa a tappe. Perde la maglia di capoclassifica al termine della quinta tappa, con arrivo in salita, in favore di Gonzalo Najar, retrocedendo al terzo posto della generale ed ottenendo però il suo primo podio in una corsa a tappe professionistica, vincendo anche la classifica di miglior giovane. Poche settimane dopo, ai campionati del mondo su pista di Apeldoorn, conquista il bronzo nell’inseguimento a squadre insieme a Simone Consonni, Francesco Lamon e Liam Bertazzo, realizzando anche il nuovo record italiano. Nell’inseguimento individuale conquista quindi il suo secondo titolo mondiale battendo il portoghese Ivo Oliveira e realizzando il nuovo record italiano (4’13″622 nella semifinale, 4’13″607 in finale). Successivamente debutta al Giro delle Fiandre, ritirandosi dopo essere stato a lungo in fuga, e alla Parigi-Roubaix che conclude fuori tempo massimo. Al Campionato italiano a cronometro arriva secondo, dietro Gianni Moscon. Per la stagione 2019 si accasa al Team Sky. Ottiene il primo successo da professionista, al debutto con la nuova squadra, imponendosi nella prima tappa del Tour de la Provence, una cronometro individuale di 8,9 km. In marzo si aggiudica il suo terzo titolo mondiale nell’inseguimento individuale, battendo in finale, come già nel 2016, il tedesco Domenic Weinstein. In giugno partecipa ai campionati nazionali a cronometro, sul tracciato di Bedonia: diventa campione nazionale della specialità, precedendo di 52 centesimi di secondo Alberto Bettiol. Il 25 settembre 2019 si aggiudica la medaglia di bronzo nella cronometro individuale al mondiale su strada nello Yorkshire. Nel febbraio 2020 a Berlino si laurea campione del mondo nell’inseguimento individuale per la quarta volta, stabilendo nelle qualificazioni il record del mondo di 4’01″934 (il precedente primato, 4’02″647, fissato in Coppa del mondo nel novembre 2019, già gli apparteneva). Nella stessa rassegna iridata è anche medaglia di bronzo dell’inseguimento a squadre.