Jannik Sinner centra la semifinale del torneo ATP di Sofia, in corso di svolgimento sul cemento indoor della capitale bulgara: fuori invece Salvatore Caruso, mentre Camila Giorgi abbandona il torneo di Linz dopo il KO in tre set con la Podoroska.
Grande exploit di Jannik Sinner che supera i quarti di finale del torneo ATP 250 di Sofia battendo in tre set Alex De Minaur, numero 25 al mondo e testa di serie numero 3 del torneo. L’azzurro, dopo aver perso il primo set 7-6 (7-3 al tie break) nonostante un break di svantaggio recuperato all’australiano, innalza il proprio livello di gioco nel secondo parziale quando strappa la battuta a De Minaur nel settimo game, annullando poi due break point nel gioco successivo salvo poi confermarsi e vincere 6-4 il secondo set. In avvio di terzo set, Sinner sferra il colpo di grazia con un break che gli permette di salire sul 2-0 prima e sul 4-0 poi con un doppio break. De Minaur tiene la battuta e si porta sull’1-4 ma Sinner è on fire e chiude 6-1, dimostrando una tenuta mentale di assoluto livello.
Domani, in semifinale, Jannik Sinner sfiderà il francese Mannarino, numero 35 al mondo e quinta testa di serie del torneo: Sinner cercherà di cogliere la prima finale in carriera in un torneo ATP. Nulla da fare, invece, per Salvatore Caruso che fa partita pari con Richard Gasquet ma cede con il punteggio di 7-6, 7-6 dopo quasi due ore di partita: l’azzurro sale anche il 3-1 nel tie break del primo set ma subisce la rimonta del transalpino che vince 7-4 la prima frazione. Nel secondo set Gasquet breakka Caruso nel sesto game e si porta anche sul 5-2 ma Caruso reagisce e strappa la battuta nel nono game, riportando il match in parità sul 5-5: Gasquet, però, è più centrato e, al primo match point, vince 7-5 approdando così in semifinale. Esce di scena anche Camila Giorgi dopo un’autentica battaglia di 2 ore e 34′ contro l’argentina Nadia Podoroska agli ottavi di finale del torneo WTA di Linz: la Giorgi ha vinto il punto set 7-6, ma poi ha ceduto i due rimanenti 6-1, 6-4 non senza qualche recriminazione.