Novak Djokovic torna a (far) parlare di sè: il tennista serbo, numero 1 al mondo, ha affermato di non aver ancora deciso di giocare gli US Open, in programma a fine agosto a New York
“Non sono ancora sicuro che andrò a giocare gli US Open. Di sucor non andrò a Washington, mentre la mia presenza a Cincinnati è legata alla scelta sullo slam americano”. Intervistato dal giornale serbo Zurnal, Novak Djokovic ha fatto il punto della situazione sulla propria stagione tennistica, dopo che l’ATP e la WTA hanno fissato, per inizio agosto, la ripresa dei due circuiti. Restano però una serie di perplessità e anomalie – dai viaggi in aereo fino alla quarantena in caso di positività, dal numero massimo di spettatori fino a quello relativo agli staff a disposizione di ogni tennista – che non sono ancora state normate a poco più di 20 giorni dalla ripartenza ufficiale.
Novak Djokovic, numero 1 al mondo, aveva fatto parlare di sé in passato anche per una posizione fortemente no-vax, dichiarazioni rilanciate e ricondivise dal serbo anche per il Coronavirus, con tanto di avvertimento al Tennis (“Contrario al vaccino, potrei anche non giocare”). Una posizione che ha creato forte imbarazzo al mondo del tennis che si è diviso tra chi rispetta (anche se non condivide) la posizione del serbo e chi invece lo critica per una noncuranza o cecità che rischia di provocare danni al resto delle persone. Djokovic ha spiegato quale sia il programma della sua stagione: “Al momento sono sicuro e certo di giocare a Madrid, Roma e poi il Roland Garros. Poi non so ancora”, ha ammesso Nole che inevitabilmente è tornato a parlare della positività al Coronavirus dopo aver organizzato l’Adria Tour, evento promozionale che ha portato al contagio anche di Dimitrov, Coric e Troicki: “Mi è sembrata un po’ una caccia alle streghe, ci deve essere sempre un grande nome considerato il colpevole di tutti i mali e di tutti i problemi”. Dichiarazioni che in ogni caso torneranno a far discutere, in attesa che il mondo del tennis conosca le nuove regole del gioco. Anche perché agosto ormai è dietro l’angolo e, da più parti, regnano caos e perplessità.