Il CIO, riunitosi in assemblea straordinaria a Losanna, si prende ulteriori quattro settimane per decidere il destino dei Giochi di Tokyo 2020. Si va verso il rinvio.
L’ottimismo ostentato fino a ieri dal Comitato Olimpico Internazionale di fare partire comunque il 24 luglio i Giochi Olimpici di Tokyo 2020, va sempre più vacillando scontrandosi con il diffondersi sempre più globale della pandemia di Coronavirus. Al punto che lo stesso organismo presieduto da Thomas Bach sembra essere sempre più orientato a uno slittamento della kermesse a Cinque Cerchi.
Questo è quanto emerge dalla riunione straordinaria dell’esecutivo dello stesso CIO di ieri a Losanna. Le notizie drammatiche provenienti da tutto il Mondo rendono ormai lampante che una soluzione alternativa va a tutti i costi trovata. Una prima, sebbene ponte, è quella di prendersi ulteriori quattro settimane per valutare l’evolversi della situazione e prendere la decisione definitiva. Che, con ogni probabilità, sarà quella di alzare bandiera bianca e posporre l’inizio delle Olimpiadi.
Una scelta che se da una parte sembra la più sensata, dall’altra si deve scontrare con tantissime difficoltà di varia natura: investimenti ingenti da parte dei broadcaster, impatto sul turismo, un calendario fitto di eventi anche per il periodo successivo. Al punto che trovare una nuova collocazione diventa impresa tutt’altro che semplice: nel 2021 sono in programma i Mondiali tanto di nuoto quanto di atletica leggera, e nel 2022 ci sono già le Olimpiadi invernali e i Mondiali di calcio. In tal caso sarebbe un ritorno al 1992 quando si disputarono tanto le Olimpiadi invernali (Albertville) quanto quelle estive (Barcellona), prima che i destini delle due Olimpiadi si scindessero con cadenza biennale.
In attesa di prendere una decisione, il CIO deve anche fare i conti con le prime defezioni e minacce di boicottaggio pervenute da Canada e Australia. Le nubi che si addensano su Tokyo 2020 si fanno di giorno in giorno sempre più fosche.