61 anni fa, il 28 aprile 1960, nasce a Milano Walter Zenga, storico portiere della nostra Serie A, adesso allenatore. Un uomo che ha ispirato molti bambini al ruolo dell’estremo difensore grazie ai suoi interventi spettacolari ed eleganti.
“A Zenga piaceva molto stare in porta e aspettare l’avversario. […] Amava il volo: plastico, morbido, a effetto” scrive Beppe Di Corrado nel dicembre del 2007. Un portiere tecnicamente eccezionale, specialmente tra i pali. Aveva una spiccata tendenza alla spettacolarità nei suoi interventi, per la gioia dei fotografi, e per questo gli fu attribuito il soprannome “Deltaplano”, che lo accompagnerà per tutta la sua carriera. Veste per dodici anni la divisa nerazzurra, diventando una bandiera per i milanesi. È lui il portiere titolare nel Campionato 1988/89, quello dello scudetto dei record dell’Inter. Nella stagione probabilmente migliore di questo grande portiere, i nerazzurri riscrissero moltissimi record, incluso quello, probabilmente imbattibile, di 58 punti conquistati in campionato, impresa mai riuscita ad altri nell’era dei due punti. Il suo palmares è assolutamente invidiabile: con la compagine milanese è riuscito a conquistarsi uno Scudetto, una Supercoppa italiana e ben due Coppe UEFA (l’attuale Europa League). Anche i suoi risultati individuali sono incredibili: portiere dell’anno IFFHS per tre anni consecutivi e 17° e 12° nelle classifiche per il pallone d’oro nel 1988 e nel 1990, piazzamenti notevolissimi per un estremo difensore. È il primo portiere ad essere stato introdotto nella Hall of Fame dell’Inter, che ha voluto ringraziare in questo modo uno degli uomini più abili ad aver mai difeso i suoi pali. È, inoltre, il portiere con più presenze nella storia dell’Inter, ben 473.
Oltre alle squadre di club, tra cui spiccano anche Salernitana, Savona, Sambenedettese, Sampdoria, Padova e New England Revolution, Zenga vanta anche 15 presenze nell’Italia under-21 e ben 58 nella nazionale maggiore. Ha protetto i pali azzurri in due Mondiali e in un Europeo, abbattendo l’ennesimo record della sua carriera: durante i campionati del mondo del 1990, giocati proprio in Italia, l’estremo difensore milanese ha mantenuto la sua porta inviolata per 517 minuti consecutivi, primato assoluto della competizione, diventando anche, di conseguenza, l’unico portiere a non aver subito nemmeno una rete per cinque partite consecutive in un mondiale. Terminata la sua carriera da giocatore, nel 1998, ne ha avviata una di tutto rispetto da allenatore. Inizia la sua esperienza in panchina proprio dall’ultimo club in cui ha giocato, i N.E. Revolutions in MLS. Successivamente ha girato molto tra Serbia, Romania ed Emirati Arabi Uniti. Vanta anche qualche apparizione sulla panchina del Wolverhampton, allora in Championship (la seconda categoria del calcio inglese). In Italia ha guidato nell’ordine: Catania, Palermo, Sampdoria, Crotone, Venezia e Cagliari. Da commissario tecnico vanta in bacheca un Campionato rumeno, conquistato con la Steaua Bucarest, e un doblete, realizzato nella stagione 2005/06 con la Stella Rossa Belgrado, con la vittoria del Campionato serbo-montenegrino e della Coppa di Serbia e Montenegro. In sostanza, facciamo oggi gli auguri ad un grande allenatore e un grandissimo portiere, per sempre nella memoria di tutti i tifosi nerazzurri e degli italiani in generale.
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