Il Manchester City di Pep Guardiola batte anche al ritorno il Paris Saint Germain di Pochettino per 2-0 e si qualifica per la prima volta nei 127 anni della sua storia alla finale di Champions League. Appuntamento il 29 maggio contro il Real Madrid o il Chelsea.
Nei pronostici partiva leggermente indietro, anche alla luce delle grandissime partite dei parigini contro il Bayern Monaco, ma Guardiola non è mai davvero sfavorito e lo dimostra ancora una volta sconfiggendo il fortissimo PSG sia all’andata che al ritorno. Un uomo che l’Europa ce l’ha nel DNA e che finalmente è riuscito a lasciare questa sua impronta europea anche nella sua squadra, competitiva ormai da anni, ma a cui è sempre mancato qualcosa in questa competizione. Il match non entrerà probabilmente negli annali. Una partita nervosa, giustamente vista la posta in palio, e condizionata anche dalle non ottimali condizioni del campo, molto pesante a causa della neve e della grandine cadute su Manchester nell’immediata vigilia del confronto. La partita la fa il PSG, che deve realizzare due reti per passare il turno in virtù della sconfitta per 2-1 dell’andata. I Citizens giocano di rimessa ma sono pericolosi ogni volta che attaccano. La partita si innervosisce subito quando, su un cross di Diallo, Zinchenko tocca il pallone con la spalla ma l’arbitro Kuipers, un po’ lontano dal punto del contatto, vede male e assegna il penalty. Fortunatamente il Var richiama il direttore di gara che corregge il suo iniziale errore. La sfida la sblocca, però, il City: Ederson fa un lancio immaginifico per Zinchenko, che crossa arretrato per De Bruyne che colpisce a botta sicura dal limite dell’area; Florenzi riesce ad opporsi alla conclusione ma il più lesto a sopraggiungere sul pallone è Mahrez che, da posizione defilata, trafigge Navas. I francesi cercano subito di rispondere e colpiscono una traversa ancora con Marquinhos, il marcatore dell’andata. Sfiorano il gol anche in un’altra occasione, con un mezzo pasticcio di Ederson e Bernardo Silva che Di Maria non riesce a concretizzare, mettendo a lato dalla distanza a porta vuota.
Il primo tempo, però, si conclude con il Manchester in controllo e che, a parte quelle due occasioni, non ha mai veramente rischiato. Nella ripresa il copione non cambia, con il Paris Saint Germain che prova a rendersi pericoloso senza riuscirsi, e allora ne approfittano gli uomini di Guardiola: la coppia De Bruyne-Foden gestisce magistralmente un contropiede con il belga che lancia sull’esterno il classe 2000 che mette in mezzo un pallone teso ancora per Mahrez che, solo e a porta vuota, non può sbagliare. Il PSG sembra essere sul punto di arrendersi, e lo fa definitivamente cinque minuti dopo quando, in un impeto di nervosismo, Di Maria tira un calcetto a gioco fermo a Fernandinho, rimediando il cartellino rosso. Da quel momento è un’egemonia dei britannici che sfiorano a più riprese il terzo gol e subiscono un’infinità di falli, ma gestiscono tranquillamente il pallone fino al novantesimo, conquistandosi meritatamente l’accesso alla finale di Champions League. Da sottolineare le prestazioni di Mahrez, vero mattatore di questa semifinale con tre dei quattro gol dei Citizens tra andata e ritorno, e Foden, un giovane di sicura prospettiva che è già una realtà del calcio europeo (e ha anche colpito un meraviglioso palo da fuori nel finale). Per i parigini si distingue in modo particolare Verratti, autore di un fantastico primo tempo ma calato nella ripresa, anche a causa del nervosismo. Una menzione particolare a Mbappè, il grande assente della partita a causa di un infortunio al polpaccio che già lo aveva condizionato pesantemente la scorsa settimana a Parigi e che lo ha costretto alla panchina quest’oggi.
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