Dopo un girone d’andata stellare e sopra le più rosee aspettative, il Milan sta faticando in questo girone di ritorno, non riuscendo a dare continuità ai risultati. Tra le motivazioni di questo calo potrebbe esserci anche un po’ di “distrazione” da parte di alcuni pilastri che stanno trattando per il prolungamento di contratto.
Dopo tanti anni difficili, il Milan sta finalmente tornando a competere a grandi livelli in Italia e a farsi rispettare in Europa. Gran parte del merito di questo miglioramento così repentino va dato a mister Stefano Pioli, arrivato nell’ottobre del 2019 come traghettatore dopo l’esonero di Marco Giampaolo, ma confermato a seguito della strepitosa seconda parte di stagione dei rossoneri sotto la sua guida. Con Pioli in panchina e il ritorno del grande veterano Zlatan Ibrahimovic il rendimento di praticamente tutti i singoli del Milan si è impennato. Tutti i giocatori hanno trovato la loro dimensione ideale e hanno giocato il loro miglior calcio, quantomeno in maglia rossonera. Anche in questa stagione il Diavolo ha dato continuità al bel finale dello scorso anno, rimanendo primo in classifica per ben 21 giornate. Successivamente però, a causa degli infortuni e della stanchezza, i risultati sono un po’ peggiorati e la compagine di Pioli si trova al momento in seconda posizione ma con gli occhi rivolti principalmente alle squadre che inseguono piuttosto che all’Inter, capolista. Probabilmente uno dei motivi di calo dei rossoneri è la delicatissima situazione rinnovi di alcuni giocatori fondamentali per il progetto Milan come Zlatan Ibrahimovic, Hakan Calhanoglu e Gianluigi Donnarumma. Tutti e tre i giocatori vanno in scadenza quest’estate e, teoricamente, potrebbero già ora firmare gratuitamente per un altro club anche se ufficialmente nessuno lo ha ancora fatto. Inoltre, il Milan ha tardato troppo a sedersi al tavolo per negoziare a causa della situazione Ragnick dello scorso anno e dell’instabilità societaria che questa cosa ha provocato. Le tre situazioni sono molto diverse l’una dall’altra. Hakan Calhanoglu è l’unico non rappresentato da Mino Raiola. Il suo agente, Gordon Stipic, ha già incontrato più volte la dirigenza rossonera ma al momento la differenza tra domanda e offerta è ancora molto marcata e la situazione è in stallo. Il turco vorrebbe un sostanziale aumento del suo ingaggio, vista anche la straordinaria parte finale della scorsa stagione, ma la società di via Aldo Rossi non è disposta ad alzare così tanto il suo ingaggio, vista anche la situazione economica molto delicata che la pandemia ha portato anche nel mondo del calcio. Calhanoglu, inoltre, parrebbe essere il più facilmente sostituibile dei tre e quindi quello sui cui fare meno sforzi economici, anche se ovviamente Maldini e soci non lo vorrebbero perdere. Al momento sembrerebbe che in caso di mancato rinnovo, la squadra in pole per aggiudicarselo a parametro zero sia la Juventus, anche se per ora sono solo voci.
Negli altri due casi invece, il Milan deve trattare con lo stesso agente, Mino Raiola, con cui la società rossonera ha già avuto non poche difficoltà negli ultimi anni. Le due situazioni sono all’opposto: da una parte abbiamo un campione già affermato che quest’anno compirà 40 anni, con una carriera di primissimo livello alle spalle ma un futuro non lunghissimo all’orizzonte; dall’altra abbiamo un ragazzo classe 1999, con già una notevole esperienza per la sua giovanissima età e con un futuro lungo e roseo davanti, in cui ci si aspetta che possa affermarsi come migliore al mondo nel suo ruolo. Per Ibrahimovic c’è stata una repentina ed inaspettata accelerata negli ultimi giorni e sembra che possa firmare il rinnovo già in questa settimana. L’attaccante svedese si è infatti espresso nelle ultime settimane dicendo di essere assolutamente convinto della bontà del progetto Milan e di volerci partecipare assolutamente. Probabilmente, come in questa stagione, non potrà giocare tutte le partite, ma la sua esperienza in campo italiano ed europeo, soprattutto se il Milan dovesse riuscire a centrare l’obiettivo di qualificarsi alla prossima Champions League, potrebbe essere di vitale importanza per un gruppo così giovane come quello rossonero. Con l’ufficialità del rinnovo di un supercampione come Ibrahimovic, la società spera di dare un segnale forte a tutto il gruppo sia in chiave risultati sia per gli altri rinnovi, specialmente quello di Donnarumma. Quello del giovane portiere è forse il rinnovo più complicato ma più importante di tutti. Il ragazzo ha dimostrato già ora di essere uno dei migliori al mondo nel suo ruolo e di avere ancora margini di miglioramento, e il tutto a soli 22 anni. Già con il suo primo rinnovo ci furono dei problemi ma alla fine la trattativa andò in porto. Questa volta però la distanza tra la società e l’agente del giocatore sembra ancora più marcata. A quanto sembra Raiola vorrebbe per il ragazzo un ingaggio di 10/12 milioni di euro netti a stagione e un contratto non superiore ai due anni di durata, di modo da potersi sedere a trattare ancora, magari per un aumento, già nel breve periodo. Maldini e soci non vogliono, e forse non possono, andare oltre gli 8 milioni di ingaggio e, inoltre, vorrebbero che Donnarumma aderisse al progetto per un minimo di tre anni, se non addirittura di quattro o di cinque. Al momento la situazione è di totale stallo e moltissimi club italiani ed europei tengono d’occhio con attenzione la questione. Ora come ora, però, è impossibile stabilire se il promettente portiere alla fine troverà un accordo o lascerà i rossoneri; solo il tempo potrà dirci come sarà il Milan 2021/22.
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