Il rinvio di Juventus-Napoli, dal 17 marzo al 7 aprile, ha creato malumori e dissidi tra le altre di Serie A con la Roma particolarmente attiva per far valere le proprie ragioni. Ma, al momento, la Lega è irremovibile.
“La lettera che ho inviato mi sembra fosse abbastanza chiara, non vorrei dire altro. Preferisco non commentare la risposta che ci è stata data dalla Lega, è più ridicola della decisione stessa”. È questo il commento di Guido Fienga, Amministratore Delegato della Roma, in merito alla lettera inviata dalla società giallorossa alla Lega Calcio nel tentativo di far valere le proprie ragioni e di rinviare Roma-Napoli, inizialmente e tutt’ora in programma per domenica prossima. I capitolini chiedevano spiegazioni in merito al rinvio del match tra Juventus e Napoli, deciso dai due club e dalla Lega che non ha dato alcuna spiegazione in merito allo slittamento della partita dello Stadium per questioni di comodità – il Napoli avrebbe avuto tre trasferte di fila nel giro di 7 giorni a Milano (contro il Milan), Torino (contro la Juventus) e Roma (contro i giallorossi appunto) – a discapito però dei giallorossi stessi, impegnati giovedì a Kiev contro lo Shakhtar in Europa League per conquistare i quarti di finale di Europa League.
A margine dell’udienza al CONI per il ricorso dopo lo 0-3 a tavolino contro il Verona della prima giornata di campionato, l’AD Fienga ha provato a spiegare la posizione della Roma: “Ci è stato detto che la decisione non necessita di motivazioni, a mio modo di vedere gli unici motivi non sono raccontabili. E non hanno accettato allo stesso modo di rinviare Roma-Napoli, bisogna quindi pensare che la Lega possa spostare una partita con un semplice accordo tra due squadre, salvo match internazionali”. Una vicenda che si risolve così, nel giro di pochi giorni, ma che non può cancellare quell’alone nero che avvoglie, da anni, il calcio italiano e chi lo gestisce. A discapito della credibilità del campionato stesso, in quanto, come ribadito da Fienga, “basta l’accordo tra due club per spostare una partita”, visto il beneplacito della stessa Lega che dovrebbe garantire l’equità tra tutte e 20 le partecipanti.