Attraverso un comunicato ufficiale pubblicato sul proprio sito, l’UEFA ha conferma la decisione del Cas di assolvere il Manchester City togliendo la squalifica di due anni dalle Coppe europee
“L’UEFA prende atto della decisione presa dalla Corte Arbitrale per lo Sport di ridurre la sanzione inflitta al Manchester City dall’organismo indipendente di controllo finanziario dei club UEFA per presunte violazioni del regolamento sulle licenze e sul fair play finanziario dei club. La UEFA rileva che il CAS ha riscontrato che non vi erano prove conclusive tali da confermare le conclusioni del CFCB in questo caso specifico e che molte delle presunte violazioni erano prescritte a causa del periodo di 5 anni previsto dai regolamenti UEFA. Negli ultimi anni, il Fair Play finanziario ha svolto un ruolo significativo nella protezione dei club e nell’aiutarli a diventare finanziariamente sostenibili e la UEFA e l’ECA rimangono fedeli ai suoi principi. La UEFA non farà ulteriori commenti in merito”. E’ questa la reazione dell’UEFA dopo che il CAS ha deciso di assolvere il Manchester City.
Il club inglese era stato condannato per presunte violazioni del FFP tra il 2012 e il 2016, che aveva spinto l’UEFA ad infliggere una sanzione pesantissima ai Citizens ma oggi, il CAS di Losanna, ha dato ragione alla squadra di Guardiola che dovrà pagare una multa di 10 mln di euro, ben inferiore a quanto stabilito inizialmente dall’UEFA che aveva optato per 2 anni di squalifica e 30 mln di multa. Tale sanzione è stata giustificata per il fatto che il City non ha collaborato nelle indagini, nonostante la maggior parte delle accuse mosse siano risultate infondate. Chiaramente tale ‘grazia’ concessa al Manchester City cambia e non di poco gli scenari di mercato: Guardiola, il cui destino sembrava segnato, potrebbe e dovrebbe rimanere ancora saldamente in panchina e, dopo un mercato low profile un anno fa, ora i Citizens potranno tornare a fare la voce grossa.