Sono giorni importanti per quanto riguarda il calcio italiano ma in casa Roma tiene banco anche la situazione legata alla cessione societaria: gli ultimi aggiornamenti
Dan Friedkin si avvicina in modo dirompente alla Roma. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, l’uomo d’affari americano è pronto a tornare alla carica per acquistare la società giallorossa. Si parla anche di cifre perché Friedkin avrebbe pronta un’offerta da 575 milioni di euro, circa 135 in meno di quanto era stato pattuito lo scorso dicembre con Pallotta che era pronto a cedere la Roma ottenendo un’importante plusvalenza rispetto all’investimento che lo ha portato a diventare il presidente del club giallorosso.
Con l’avvento del Coronavirus, la trattativa si è bruscamente interrotta per alcune settimane ma le parti sono sempre restate in qualche modo a contatto: la nuova offerta presentata da Friedkin, del valore di 575 mln, però, non è stata accettata da Pallotta anche per questioni economiche, visto che il tycoon americano non avrebbe alcun guadagno qualora questa cifra fosse quella dell’accordo finale. Friedkin è arrivato alla cifra di 575 milioni attraverso l’enterprise value, la valutazione complessiva che conteggia sia i debiti che la possibilità di investire quasi 85 mln per trattenere i giocatori più importanti del club. In attesa dell’assemblea del 29 giugno che chiarirà i conti del club e le posizioni dei due tycoon americani, resta nevralgico anche il tema legato allo stadio visto che Vitek dovrà rispettare la data prefissata (30 giugno) per decidere se esercitare o meno l’opzione per rilevare il pacchetto di Parnasi. La questione legata al Coronavirus non ha modificato i dettagli economici dell’impiantistica che porterà alla costruzione del nuovo stadio della Roma ma i tifosi giallorossi, di questi tempi, si aspettano risposte dal lato societario anche per programmare il domani: Friedkin sembra il futuro ma James Pallotta, in questo momento, ha tutta l’intenzione di rifiutare e andare avanti perché punta ad incassare un profitto maggiore rispetto all’investimento iniziale. La partita è ancora da giocare ma la sensazione è che le prossime settimane saranno quelle decisive anche per capire lo stato dell’arte della trattativa e chi potrà fare un passo indietro per portare alla chiusura del cerchio.