La Formula 1 programma il proprio futuro e lo fa con il primo caposaldo: tutti e 10 i team hanno firmato il cosiddetto Patto della Concordia. La Ferrari gioisce
Liberty Media e la Federazione Internazionale hanno annunciato che tutte e 10 le scuderie di Formula 1 hanno firmato il Patto della Concordia, ossia l’accordo che regola dal 2021 al 2025 gli introiti spettanti ai singoli team e la gestione dei regolamenti tecnici. Un indubbio e doppio successo per la Ferrari che, assieme a McLaren, Williams e Renault, ha ottenuto lo status di team storico, a cui spettano introiti di default indipendentemente dai risultati in pista, cosa che mette appunto i 4 team in vantaggio rispetto agli altri 6. La Mercedes e la Red Bull, per dire, non avranno questi introiti e ciò fa sorridere e gioire il Cavallino.
Questa mattina la Formula 1 ha emesso un comunicato che conferma come i 10 team abbiano sottoscritto il Patto della Concordia. “L’accordo garantirà un futuro sostenibile a lungo termine per la F1. I tifosi e gli appassionati vogliono vedere gare emozionanti e sfide equilibrate, con chance di podio per tutte le squadre”, ha spiegato Chase Carey, presidente di Liberty Media. Per la Ferrari, come detto, è un grande successo ma lo è anche per la Formula 1 che, in questo modo, punta a redistribuire più soldi a tutti per assicurare sostenibilità a lungo termine, a maggior ragione se si tiene in considerazione che l’emergenza Coronavirus ha indotto i team ad una riduzione della forza lavoro nei weekend di gara ma anche a dei tagli al personale. Oltre al lato economico, però, la Ferrari ha ottenuto un altro successo, ossia il mantenimento del diritto di veto – proprio su questo storceva il naso la Mercedes -, cioè il fatto di poter esprimere il proprio consenso o dissenso in un processo decisionale in merito a dei punti particolari del regolamento. Ciò che ha inizialmente stupito è che anche la Mercedes abbia firmato il Patto, anche perché è emersa una clausola che, se confermata, spiega la scesa della Casa di Stoccarda: ogni team può uscire dalla Formula 1. Non al termine dei 5 anni ma a cadenza annuale, con la comunicazione che deve avvenire entro il 31 marzo. Un modo per dire: se le nuove regole non ci piacciono, noi lasciamo il gioco.