Ci si aspettavano i fuochi d’artificio ed eccoli arrivati: nonostante il GPM più duro lontano 18 km dal traguardo, la nona tappa del Tour de France 2020 ha cambiato classifica e scenari. Pogacar ha vinto la tappa, Roglic è la nuova maglia gialla
C’era grande curiosità per la seconda tappa pirenaica e per capire se Adam Yates sia pronto per lottare ad armi pari con altri uomini di classifica: a tenere in considerazione la performance di oggi, le chance dell’inglese di puntare alla vittoria sembrano poche ma, in una corsa a tappe lunga tre settimane, può letteralmente accadere di tutto, a maggior ragione in questo 2020 condizionato dal Coronavirus. Si parte subito a ritmi molto alti e difatti ne fanno le spese in tanti, anche il nostro Fabio Aru che perde contatto già nella prima salita di giornata. Nella seconda asperità, la FDJ prova ad architettare un piano per permettere la fuga al capitano Pinot ma il francese, ancora dolorante per le cadute dei giorni scorsi, non ce la fa a tenere il ritmo dei migliori.
Dopo la seconda salita di giornata, prende corpo la fuga che vede tra gli altri Martinez, Barguil, Reichenbach, Gaudu, Formolo, Castroviejoe Kamna ma è Hirschi della Sunweb a prendere il largo quando le pendenze si fanno più arcigne. Aru, intanto vive momenti difficili e, a 80 km dal traguardo, decide di ritirarsi dalla corsa. Hirschi è il primo a tagliare il traguardo del GPM sul Col de la Hourcère e anche sul Col de Soudet, arrivando fino ad un vantaggio di 4 minuti sugli altri compagni di fuga, ripresi a 40 km dall’arrivo dal gruppo tirato a tutta dalla Jumbo Visma. E’ infatti Pogacar a sembrare il più in palla, cercando di fare selezione ma Roglic è in fase di difesa e pronto a spegnere sul nascere ogni ambizione del connazionale. Hirschi continua a credere alla vittoria di tappa ma il quartetto composto da Bernal, Roglic, Pogacar e Landa recupera il distacco e si arriva così in volata, che mette in palio anche abbuoni fondamentali per la classifica generale. Allo sprint, il più veloce è Pogacar che precede Roglic e Hirschi, mentre Bernal e Landa finiscono quarto e quinto, rimanendo così a secco di abbuoni. La classifica generale ora è decisamente più marcata: Roglic della Jumbo Visma è leader con 21 secondi su Bernal della Ineos Grenadiers mentre Pogacar recupera e si porta al settimo posto. Momentaneamente sul podio c’è Martin della Cofidis, attardato di 28 secondi da Roglic mentre Quintana e Uran sono appaiati al quinto posto a 32 secondi. Giornata nera per Yates che paga 54 secondi nella tappa e scivola dal primo all’ottavo posto in classifica, pagando un distacco di 1’02’ da Roglic.