Tom Brady riscrive ancora una volta la storia del Football Americano ma, in generale, dello Sport: a 43 anni vince il titolo di MVP del Super Bowl 2020, trascinando Tampa Bay al successo contro Kansas 31-9
Thomas Edward Patrick Brady Jr, conosciuto ai più come Tom Brady, non smette di stupire. A 43 anni vince il titolo di MVP – quinta volta in carriera – del Super Bowl 2020, permettendo ai suoi Tampa Bay Buccaneers di stendere Kansas 31-9 e di aggiudicarsi il secondo titolo della storia dopo quello vinto nel 2003. Sulla carta, i Bucs erano sfavoriti ma anche grazie a Brady, alla decima finale assoluta di cui ben sette vittorie, sono riusciti a ribaltare il pronostico. I record di Brady sono infiniti ma, giusto per citarne inizialmente uno, il quarterback nato a San Mateo, California, ha trionfato appunto 7 volte, più di chiunque altro giocatore ma anche più di ognuna delle 32 franchigie della NFL. Brady, infatti, ha vinto 6 volte con i New England Patriots e una volta con Tampa Bay, superando Patriots e Steelers che, nella loro storia, si sono fermate a sei successi.
Brady ha stravinto il confronto diretto con Mahomes, ‘solamente’ 18 anni più giovane e trascinatore fino all’atto conclusivo di Kansas City ma che, nel Super Bowl, non ha confermato quanto di buono fatto un anno fa, concluso con la vittoria. Brady e i Bucs hanno vinto in trasferta un’altra volta, dopo aver steso Brees e Rodgers, con un Brady inappuntabile e in grado di adattarsi alla nuova squadra e vincere in nemmeno un anno. La scorsa stagione, infatti, Tampa Bay non si era qualificata nemmeno per i playoff mentre quest’anno è arrivata fino alla vittoria. Vittoria meritata e netta, scaturita anche grazie ad una difesa eccellente, visto che Kansas City non è riuscita nemmeno a completare una meta, con Mahomes intercettato due volte e abbandonato dal resto dell’attacco. I Chiefs, arrivati con tante (forse troppe) certezze, l’hanno pagata a caro prezzo perché, dopo alti e bassi in regular season, il tonfo in finale resta, così come l’amarezza e la rabbia per un match a senso unico che li ha visti dominati dagli avversari dall’inizio alla fine.
La partita inizia con Kansas City che sale sul 3-0 grazie al calcio di Butker ma a 37” da giocare nel primo quarto, Brady trova Gronkowski per il primo touchdown del match con 8 yards di passaggio. Brady è caldo e poco dopo lancia ancora Gronkowski (17 yards) che sigla il 14-3, Mahomes non è supportato dai compagni e Butker accorcia le distanze con un calcio dalle 34 yards con il punteggio di 14-6. Brady, a 6 secondi dall’intervallo, trova Brown, anche lui ex Patriots, che sigla il 21-6 a metà partita. Butker segna ancora dal piazzato (52 yards) e accorcia le distanze sul 21-9 ma Tampa Bay replica subito, con Fournette che segna l’allungo fino al 28-9, rimpinguato da Succop che la piazza tra i pali fino al 31-9 di fine terzo quarto. Nel quarto finale non succede più nulla: Tampa Bay è in gestione, Kansas City invece è impotente e assiste al successo dei Buccaneers che vale come rivincita personale di Tom Brady dopo l’addio controverso con New England, causato anche dal KO all’esordio nel primo turno di playoff 2019 da Tennessee, con tanto di mancata convocazione al Pro Bowl dopo dieci anni di fila. Brady, a marzo e in pieno lockdown, annuncia l’addio dai Patriots dopo 20 anni e 6 Super Bowl vinti. Per tanti è il segnale di un ritiro ma non per Brady che, a 42 anni, sposa il progetto Tampa Bay per tante ragioni, anche di carattere economico. Scelta vincente sia per il quarterback che per Tampa Bay, come dimostra l’epilogo di stanotte. D’altronde, Brady ha scritto il suo nome nella storia del Football Americano, dimostrando al mondo intero che la parola fine della sua carriera è ancora lontana dal poter essere pronunciata, da lui e dai critici che non sono mai mancati. E l’anno prossimo, a meno di clamorosi colpi di scena, l’asticella si alza ancora di più, dovendosi dimostrare, come sempre fatto, all’altezza della situazione nonostante l’età avanzi anche per un fenomeno senza tempo come è stato, è e sarà Tom Brady.