Compie gli anni oggi uno dei centrocampisti più forti della storia del calcio. Una carriera vissuta in maglia blaugrana e con Xavi, suo compagno di reparto, ha segnato un’epoca. Ha vinto tutto quello che un giocatore sogna di vincere, incluso il Mondiale e l’Europeo con la Roja.
L’illusionista. Andrés Iniesta è stato per molti anni il centrocampista più forte del mondo: genio assoluto del calcio, eleganza, tecnica e visione di gioco incredibile. Nasce a Fuentealbilla l’11 maggio 1984: comincia la sua carriera nell’Albacete; all’età di 12 anni, durante il “torneo infantil de Brunete”, Iniesta attira l’attenzione di molte squadre, tra cui il Barcellona; da lì la sua carriera cambierà completamente. Don Andrés diventa capitano del Barcellona under-15 e, nel 1999, segna il gol della vittoria all’ultimo minuto che regala alla sua squadra il trofeo del torneo “Nike Premier Cup” e che gli vale il premio di miglior giocatore. Dopo aver giocato per tre stagioni nel Barcellona B, esordisce con la prima squadra in Champions League contro il Club Brugge. Con l’arrivo di Rijkaard sulla panchina blaugrana, Iniesta viene impiegato con continuità sia in campionato che nelle coppe: sigla anche i suoi primi gol e alza i primi trofei da professionista. La stagione 2008/2009 è una delle migliori della sua carriera: con il Barcellona vince il suo triplete e contribuisce in maniera determinante al successo della Champions League. Siamo a Stamford Bridge, mancano pochi minuti al termine della gara e i Blues, in vantaggio per 1-0 sono ad un passo dalla loro prima finale europea: al 90’ Messi serve Iniesta al limite dell’area che, con un tiro perfetto, scaglia il pallone sotto il sette. Al termine di quell’incredibile stagione, l’illusionista viene premiato come miglior calciatore spagnolo dell’anno e si classifica quarto nella classifica del Pallone d’oro: rinnova il contratto con il Barcellona, inserendo una clausola rescissoria da 200 milioni di euro.
Negli anni successivi vince diversi trofei con il proprio club: altre due Champions League nel 2011 e nel 2015 a Berlino, successo che è valso il secondo triplete del club catalano: in patria trionfa diversi anni in campionato e in coppa, diventando uno dei giocatori più vincenti della storia. Il Barcellona di quegli anni è considerata una tra le squadre più forti di sempre e, Iniesta è l’assoluto protagonista dei maggiori successi del club. Il 27 aprile 2018, dopo più di 20 anni, annuncia la volontà di lasciare il Barcellona al termine della stagione dopo 674 partite, 57 goal e 139 assist. In 22 anni passati in Spagna, Iniesta ha vinto 9 campionati spagnoli, 6 coppe spagnole, 7 supercoppe spagnole, 4 Champions League, 3 Supercoppe europee e 3 Mondiali per Club. Oggi, all’età di 37 anni, milita in J League (campionato giapponese) ed è capitano del Vissel Kobe con la quale ha vinto 1 coppa giapponese e 1 Supercoppa. Con la maglia Roja Iniesta è diventato uno dei giocatori più iconici della storia della Nazionale: esordisce nel 2006 con la Nazionale maggiore, dopo i trionfi con l’U17 e U19. Dopo la prima convocazione ai Mondiali, nel 2008 vince l’Europeo battendo la Germania in finale; nel 2010 la Spagna vince il primo Mondiale della sua storia proprio grazie ad un goal nel finale dei supplementari di Iniesta: due anni più tardi trionferà per la seconda volta consecutiva all’Europeo grazie alla netta vittoria contro l’Italia per 4-0, al termine della competizione viene nominato miglior giocatore del torneo. Disputa il suo terzo Mondiale nel 2014 partecipando, di fatto, alla disfatta delle Furie Rosse che ha sancito la fine di un ciclo glorioso. Dopo un Europeo fallimentare, partecipa all’ultimo Mondiale in Russia, con lo stesso epilogo dei campionati europei: Iniesta dopo più di 100 partite in maglia Roja dice addio alla Nazionale. Uno tra i giocatori più rappresentativi del calcio moderno, uno che avresti sempre voluto avere in squadra, campione dentro e fuori dal campo: “Don” Andrés Iniesta.
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