Compie oggi 35 anni il roccioso capitano e difensore centrale del Real Madrid e della Nazionale spagnola, famoso anche per i suoi gol.
E pensare che poteva essere un torero. D’altronde, Siviglia è una delle città più famose per quanto riguarda le corride, uno spettacolo tutto spagnolo. Sergio in gioventù era talmente affascinato dallo show della corrida, che da grande voleva diventare un torero. Mestiere alquanto pericoloso, che non riscontrava successo nei pensieri dei genitori, soprattutto quelli della madre. Ramos intraprese la sua carriera nel calcio su suggerimento del fratello René, affermando che si trattava senza ombra di dubbio di uno sport meno pericoloso di una lotta all’ultimo sangue contro un toro scatenato. Maldini e Hierro i suoi idoli, giocatori straordinari che è riuscito ad eguagliare, almeno in quanto a popolarità e a numero di anni al top nel suo ruolo. Il suo compleanno cade all’inizio della Settimana Santa, una settimana importante per la carriera di Sergio Ramos. Il Sabato Santo del 2005 ha fatto la sua prima apparizione con La Roja e da allora il suo percorso è stato in continua ascesa. Dopo i primi passi mossi nel Sevilla, dove gioca come terzino per due stagioni, passa dallo spogliatoio del piccolo e tranquillo club andaluso a quello dei Blancos, una realtà che richiede talento, forza e tanta grinta. Una realtà dove Ramos si integra talmente da bene da ereditare presto la fascia di capitano da Casillas. Nel 2005, quando iniziò la sua carriera nel club, a tanti sembrarono eccessivi quei 25 milioni spesi dal Real Madrid per un giovanissimo giocatore del Sanchez-Pizjuan. E invece i dirigenti delle Merengues ci videro bene con quel contratto. Videro 25 milioni di gol straordinari, di successi e traguardi ininterrotti, videro in quel ragazzo quello che sarebbe diventato uno dei giocatori più vincenti della storia del calcio.
Ramos ha firmato ben 100 gol nella sua carriera. La sua media di reti equivale a quella di un centrocampista offensivo. Degna di nota la rete segnata contro l’Atalanta in Champions League con cui ha definitivamente conquistato il titolo di secondo difensore più prolifico nella storia della massima competizione europea degli ultimi dieci anni, con 15 gol in 128 partite giocate e con un dignitosissimo 83esimo posto nella classifica dei migliori marcatori di tutti i tempi della storia della coppa dei campioni. Ha segnato più gol lui di tantissimi bomber come ad esempio Ronaldo e Zidane, quest’ultimo l’allenatore con cui Ramos si è espresso al meglio, così tanto che l’allievo ha superato il maestro Difensore centrale di grande qualità, abile nel gioco aereo, rappresenta una guida per i compagni di squadra dalla grande versatilità tattica. Eccelsa professionalità e forza fisica, riesce sempre a prevedere e prevalere sugli avversari. I suoi modi spesso irruenti gli hanno procurato numerose critiche e cartellini rossi ( 26 con la maglia madrilena ) ma forse è proprio a questi modi deve la sua carriera. L’ex Sevilla ha regalato ai tifosi immense soddisfazioni e negli ultimi anni in particolare non smette di collezionare trofei. Nel 2007 ha vinto il primo dei quattro campionati spagnoli totali vinti (2007-2008-2012-2017), quattro anche le Supercoppe spagnole portate a casa (2008, 2012, 2017, 2019). Oltre alle due Coppe del Re, alle quattro Uefa Champions League, alle tre Supercoppa Uefa e alle quattro Coppe del Mondo Uefa, mantiene poi il primato di presenze nella Nazionale Spagnola (170). Nel 2014 solleva il Pallone d’oro della Coppa del mondo per club Fifa. Questa è la sedicesima stagione al Bernabeu per Ramos, ma potrebbe essere anche l’ultima. Oggi, infatti, è al centro delle cronache a causa di un difficile rinnovo con il Real Madrid, ma riuscirebbero i madrileni a fare a meno del loro “lider maximo”? A tre mesi dalla scadenza del contratto ancora aleggia tanta incertezza in merito, su di lui c’è la Juventus e il PSG che potrebbero avanzare proposte molto competitive.
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