Compie oggi 26 anni il centrocampista della Lazio, uno dei giocatori più talentuosi, tecnici e determinanti del campionato italiano.
Cento milioni di euro. È questa la cifra dichiarata da Lotito per la quale sarebbe disposto a cedere Milinkovic-Savic. Un prezzo sicuramente enorme, ma che dà l’idea dell’importanza che ha questo ragazzo, ancora nel pieno della sua maturazione calcistica, nel centrocampo della Lazio, e in quello che potrebbe avere in qualsiasi compagine. Tutti lo hanno voluto, e non è difficile capire perché: il serbo incarna il prototipo del calciatore moderno: forte, possente nel fisico, abile nei contrasti, ma anche dotato di visione di gioco, tocco di palla, colpi da fuori… insomma, un pacchetto completo. Eppure è rimasto alla Lazio, una storia d’amore nata da lontano, andata cementandosi sempre più negli anni. Sergej, pur essendo serbo, è nato a Lleida, in piena Catalogna, acquisendo la cittadinanza spagnola di nascita, poiché il padre, Nikola Milinkovic, anch’egli calciatore, militava proprio nella squadra della città nel 1995, anno in cui venne al mondo il primogenito della famiglia. Nonostante i genitori fossero stranieri, l’anagrafe impose la regola del doppio cognome, ecco il perché di quella particolarità, inusuale in Serbia, che dà lustro anche alla madre Milijana Savic, giocatrice di basket. Sergej, bravo in tutti gli sport, decide di darsi al calcio entrando a undici anni nelle giovanili del Vojvodina, club serbo in cui militerà anche il fratello minore Vanja, attuale portiere del Torino. Milinkovic-Savic cresce con il mito del Real Madrid, squadra in cui da sempre sogna di giocare, sicuramente colpito anche dall’era dei Galacticos, sviluppatasi ai blancos mentre il nostro era ancora un bambino. Esordisce nel 2014 in massima serie con la maglia del Vojvodina, in un ottimo momento per lui: con la maglia della Nazionale serba ha ottenuto un oro e un bronzo agli Europei Under 19, iniziando a farsi un nome. Vola quindi in Belgio, un buon anno con il Genk, anche se la soddisfazione più grande è sicuramente il Mondiale Under 20 vinto con la sua Nazionale. Al termine della stagione viene adocchiato in Italia da Lazio e Fiorentina, in aperta contesa per accaparrarsi le prestazioni del giocatore.
All’inizio sembra tutto fatto per il suo passaggio in viola, tant’è che viene convocato anche in sede per firmare. Milinkovic-Savic, però, non ce la fa. I giornali di allora scrissero addirittura che rifiutò in lacrime di apporre la sua sigla sul contratto, fedele fino all’ultimo a quella parola che aveva dato alla Lazio. Il ds viola Pradé disse che non si poteva stare dietro alle attese di un ventenne, e così furono i biancocelesti ad acquistarlo per circa dieci milioni. La prima stagione fu in realtà altalenante: dopo l’inizio con Pioli, il subentrato Simone Inzaghi faticò inizialmente a trovargli una collocazione tattica. Il 9 gennaio 2016, tuttavia, segnò il suo primo gol in Serie A proprio alla Fiorentina, nel giorno del 116esimo compleanno dell’Aquila. Con la stagione successiva trova la sua dimensione, giocando sempre più, iniziando a segnare e a ritagliarsi un posto sempre più di primo piano nella squadra di Inzaghi. Quell’anno, il 2017, è anche l’anno del primo trofeo, la Supercoppa Italiana vinta per 3-2 ai danni della Juve di Allegri. Si prosegue sempre meglio, visto che sono 12 i gol realizzati nella stagione 17/18, mentre l’anno dopo, nonostante prestazioni a volte meno convincenti, viene nominato a fine anno miglior centrocampista della Serie A dalla Lega che si occupa di gestire il massimo campionato di calcio italiano. Tante offerte, ma alla fine decide di rimanere, per Lotito è incedibile a meno di follie. Nel 2019 fa sua la Coppa Italia, in cui segna in finale, e la seconda Supercoppa Italiana, di nuovo contro la Juve. Da lì in poi è storia recente, ha riportato insieme ai suoi compagni la Lazio in Champions League, e oggi sarà protagonista dello scontro con il Bologna, con il suo score personale che parla di 234 presenze e 44 gol finora in complessivo con gli aquilotti. Quanto durerà ancora la sua permanenza a Roma? Recentemente, Sergej ha dichiarato di nuovo di quanto il suo sogno fin da bambino rimanga sempre quello di indossare la camiseta blanca del Real Madrid. Se tutto questo diventerà realtà è ancora da vedere, per ora godiamoci nella nostra Serie A le prodezze del “Sergente”, Milinkovic-Savic.