A pochi giorni da Schumacher arriva il compleanno del pilota britannico, che sembra destinato a diventare il più grande di tutti.
Lewis Hamilton, oggi 35 anni, è il pilota che ha ottenuto più vittorie, podi e pole position nella storia della Formula 1. Potrebbe bastare questo a fare di lui il più grande protagonista dell’automobilismo, ma la sua carriera è ben lungi dall’essere finita. Sette titoli mondiali all’attivo, come Schumi, ma chissà che già nel 2021 possa avvenire il sorpasso, visto il distacco importante tra il britannico e gli altri piloti del circus. Hamilton è sempre stato un ragazzo prodigio, ma a differenza di altri che non si sono dimostrati all’altezza, Lewis ha sempre vinto e convinto anche oltre quello che ci si potesse immaginare, mostrando al mondo una fame di vittoria e un’abilità alla guida difficilmente raggiungibile. È nato a Stevenage, in Inghilterra, il 7 gennaio 1985, da una coppia mista, formata da sua madre, inglese, e dal padre Anthony, originario di Grenada, un’isola dei Caraibi. La coppia si separa poco dopo la nascita del piccolo Lewis, che passa l’infanzia prima con la famiglia paterna e poi con quella paterna. Ad appena sei anni ricevette in regalo un automodello elettrico, quella che potrebbe essere stata la scintilla che gli ha fatto scoprire la sua passione per le corse. Sicuramente il padre ci puntò molto, arrivando a indebitarsi pur di farlo salire su un kart. Nessun pilota mulatto prima di lui aveva mai partecipato a un Gran Premio di F1, ma Hamilton, già dominante sui kart, convinse la McLaren a puntare su di lui quando era appena 12enne. Il ragazzo bruciò le tappe, vincendo tutto il possibile nelle serie minori, e grazie alla vittoria del campionato GP2, Ron Dennis decide di affidargli una delle sue monoposto per la stagione 2007. A ventidue anni Hamilton si trovava catapultato in Formula 1, in coppia con Fernando Alonso, già due volte campione mondiale. Troppo giovane? Macché, al suo primo anno vinse 4 gare andando 9 volte a podio consecutivamente. Perse il titolo solo per un misero punto, all’ultimo GP, al termine di una lotta intestina con il mal sopportato Alonso durata tutto l’anno.
Cacciato lo spagnolo, la McLaren decide di puntare tutto su di lui, mossa che si rivelerà vincente. Nel 2008 fece meno punti dell’anno prima, ma riuscì a centrare il grande obiettivo, ai danni di un Felipe Massa virtualmente vincitore, superando Timo Glock all’ultimo curva dell’ultimo giro dell’ultimo Gran Premio. Campione del mondo a 23 anni, il più giovane di sempre fino ad allora, gioia immensa e per lui e per il padre Anthony, all’epoca ancora suo manager. Sembrava l’inizio di una grande era, e invece c’è ancora da aspettare: gli anni dopo saranno difficili per Lewis e per la sua McLaren, che non riesce a tenere il passo della Red Bull. Per cinque anni di fila Hamilton, pur continuando a ottenere buone vittorie, non riesce mai a piazzarsi neanche sul podio al termine del campionato mondiale. Il 2014 è l’anno della svolta, allorché, dopo aver abbandonato la scuderia di Woking per raggiungere la Mercedes, le novità tecniche introdotte dalla federazione diedero grande slancio alla macchina tedesca. È da allora che nessuno è mai riuscito a insidiare il dominio assoluto della casa tedesca, sempre vincitrice. Hamilton sei Mondiali su sette, nel 2014, 2015, 2017, 2018, 2019 e 2020, con l’unica pecca del Mondiale 2016, che ha visto il successo del compagno di squadra Nico Rosberg. A parte il primo anno ha sempre ottenuto la vittoria iridata con anticipo rispetto all’ultimo appuntamento della stagione, dimostrando di essere irraggiungibile per chiunque. Nel ’19 ha totalizzato 413 punti, superando il record firmato da lui stesso la stagione prima, mentre con la vittoria al GP del Portogallo 2020 è arrivato a 92 vittorie in carriera, superando il record di Schumacher. Nell’ultima stagione è diventato 7 volte campione del mondo, come il tedesco, vincendo 11 delle 16 corse a cui ha partecipato, saltando il Bahrein solo per infezione da Covid-19, prima gara saltata per lui dall’esordio. Il 2021 può essere l’appuntamento con la storia, l’anno dell’ottavo titolo mondiale, e la certezza è che Hamilton farà di tutto per centrare l’obiettivo.