Compie oggi 45 anche un altro mito dello sport, l’uomo che ha riportato il golf alla popolarità grazie al suo carisma innato: Tiger Woods.
Tiger Woods è uno dei pochi atleti che sono conosciuti da tutti, anche da chi sa poco o nulla dello sport in questione, ovvero il golf. Nato Eldrick Tont Woods il 30 dicembre 1975, già da bambino il padre lo soprannominò Tiger, in onore dell’amico-colonnello Nguyen Pong, con cui il signor Earl Woods combatté, da soldato, la guerra nel Vietnam. Tiger, bambino prodigio, vinse i campionati nazionali juniores a soli 15 anni, e si confermò negli anni successivi, iniziando la sua ascesa ai vertici del golf mondiale. Professionista dal 1996, è il secondo di tutti i tempi per numero di major vinti, ovvero i quattro tornei più prestigiosi della stagione del golf professionistico. Ne ha vinti 15, tra cui il celebre Tiger Slam, termine con cui si intende l’anno, a cavallo tra il 2000 e il 2001 in cui è riuscito a farli suoi consecutivamente, impresa mai riuscita a nessun altro.
È stato per più di 5 anni di fila alla prima posizione del ranking mondiale, ruolo che ha occupato per un totale di 683 settimane. Inarrestabile negli anni Duemila, ha avuto qualche guaio extra-sportivo nel decennio successivo, dal mai chiarito incidente del 2009, causato forse dalla rabbia della moglie per le sue scappatelle, alla guida in stato di ebbrezza per cui è stato fermato nel 2017, senza scordare i tanti infortuni che ne hanno minato l’integrità fisica. Nel 2019 il grande ritorno alla vittoria di un Major dopo più di dieci anni, con il successo al Masters giunto al termine di una bella rimonta. Quest’anno è apparso spesso insieme al secondogenito Charlie, 11 anni, sui campi da golf, dichiarandosi entusiasta della passione che il ragazzino sta sviluppando per questo sport, aggiungendo tuttavia che non lo spingerà a seguire la sua strada. Difficile dirlo adesso, ma il mondo del golf potrebbe già aver trovato il suo erede.