Compie oggi 26 anni Raheem Sterling, giocatore eccezionale e simbolo della lotta alle diseguaglianze nel mondo dello sport.
Se c’è una cosa che si può dire sulla vita di Sterling, è che non è stata facile. È un ragazzo che ha conosciuto la povertà e la miseria, e che anche quando è riuscito a emanciparsi grazie alle sue doti calcistiche è stato comunque bersagliato, indiscutibilmente anche per il suo colore della pelle. Raheem è sempre stato in prima linea contro qualsiasi tipo di discriminazione, che ancora oggi tocca ad alcuni sportivi e non solo, e nel contempo ha dimostrato di essere uno dei giocatori simbolo della sua generazione. È nato a Kingston, in Giamaica, in cui ha passato i primi 5 anni di vita con la nonna e la sorella, dato che la madre era emigrata in Inghilterra per sbarcare il lunario. Aveva appena 2 anni quando il padre è perito in una sparatoria, da qui il tatuaggio di un fucile che ha sulla gamba destra, tattoo per cui è stato molto criticato, ma che ha spiegato con semplicità, asserendo che dopo ciò che era successo al padre, l’unica arma di cui entrerà in possesso nella sua vita sarà il piede destro, con cui fare male agli avversari in campo. Dopo questo episodio si trasferisce in Inghilterra seguendo mamma Nadine, ex atleta giamaicana. Il calcio diventa il suo modo di riscattarsi. Dotato di una velocità fuori dal comune, d’altronde la Giamaica ha dato i natali ad alcuni dei più grandi velocisti della storia, come Powell e Bolt, entra nell’academy del QPR a 10 anni, per poi accasarsi al prestigioso Liverpool. Il suo debutto nel calcio che conta avverrà a 17 anni e 107 giorni, quando debutta con la maglia dei Reds nella stagione 2011-2012. In poco tempo si impone come uno dei migliori calciatori inglesi: la sua velocità fuori dal comune, è arrivato a raggiungere una velocità di 35 km/h, lascia tutti gli avversari di stucco mentre cavalca sull’esterno, accentrandosi poi per servire i compagni o concludere direttamente in porta.
Il Liverpool, oltretutto, sfiora anche il titolo nel 2014, anno caratterizzato dai gol di Suarez ma anche dal grande apporto di Sterling, praticamente sempre presente. L’anno successivo però, decide di passare ai grandi rivali del Manchester City. La scelta non viene presa bene, sia per la grande rivalità tra le due squadre che per la grossa somma spesa per il ragazzo, per andare in un club da sempre osteggiato da tanti tifosi tradizionali per come “cannibalizza” i talenti calcistici. Sterling raggiunge i Citizens per più di 60 milioni di Sterline, quasi 70 milioni di Euro. I primi anni le sue prestazioni rimangono un po’ sottotono, e diviene vittima di durissimi attacchi, spesso a sfondo razziale, sia dai supporter che dai media. I tabloid, mai stati teneri in Inghilterra, lo hanno criticato aspramente sia per le poco ficcanti prestazioni in Nazionale a Euro 2016 che per qualche sgarro tipico della sua età, descrivendolo come il classico ragazzino viziato che pensa solo ai soldi. È stato colpito da episodi razzisti durante una partita con il Chelsea da dei tifosi in tribuna, in Nazionale durante una gara con Montenegro, anche fuori dal centro di allenamento del City. Sterling ha sempre risposto a questi attacchi alzandosi in piedi e mettendo luce sul problema, dando risalto a una causa importantissima a cui molti sportivi di primo piano hanno aderito. In campo, dopo l’arrivo di Pep Guardiola sulla panchina del City, il suo gioco si è evoluto ad altissimi livelli: dal 2017 a oggi ha messo a segno 85 gol con la maglia del club di Manchester, oltre a una quarantina di assist, con il picco delle 31 reti nella stagione precedente. Il City è stato campione d’Inghilterra nel 17/18 e nel 18/19, anno in cui ha vinto anche la FA Cup, la Coppa di Lega e il Community Shield, conquistando tutto a livello nazionale. Raheem Sterling, a soli 26 anni, è uno dei giocatori con il più grossi impatto mediatico sia a livello calcistico che sociale.