27 anni oggi per Dybala, alle prese con un infortunio in un periodo ancora complicato nella nuova Juventus di Andrea Pirlo.
Ne ha passati di migliori di compleanni, Paulo Dybala. L’oggi 27enne argentino è nel pieno della sua maturità calcistica, tuttavia non è ancora riuscito a incidere come vorrebbe in questi due mesi in cui è ripartita la stagione calcistica. Attualmente out per un’infiammazione uro-genitale, è stato spesso tenuto fuori da Andrea Pirlo in questa prima parte di campionato. Insomma, un futuro tutto da scrivere per l’asso juventino, che in ogni caso ha lasciato un segno indelebile sulla squadra bianconera, con cui ha conquistato tutto il possibile, realizzando il suo sogno fin quando da bambino calcava le strade di Cordoba. Dybala nacqua a Laguna Larga, ovviamente in Argentina, città situtata nella provincia di Cordoba, ove si sviluppò la sua carriera calcistica. Per Dybala il calcio fu la strada della sua vita fin da piccolo, in un Paese dove spesso tirare calci al pallone è uno dei pochi modi per sfuggire a una vita non semplice. Giocò fin dalla tenera età nell’Instituto Atletico Central de Cordoba, che lo formò come calciatore fino a farlo debuttare in prima squadra, con cui fece faville nella Serie B locale mettendo a segno ben 17 gol. Le sue prodezze non sfuggono agli osservatori europei, abituati a portare nel Vecchio Continente le più grandi promesse sudamericane. Il Palermo, allora in Serie A, sborsa la ragguardevole cifra di 12 milioni di Euro per portare Dybala in rosanero, quando questi ha solo 18 anni. I siciliani rimagono colpiti dalla classe tipica da numero 10 del giocatore, mancino naturale e capace di gol meravigliosi. La sua prima apparizione nella massima seria è abbastanza fugace, naturale per un ragazzo così giovane in un campionato così tosto, anche perché il Palermo non vive una delle sue migliori stagioni, retrocedendo in un anno in cui Paulo mette a segno 3 gol. Si ritaglia un suo spazio l’anno successivo in Serie B, dove contribuisce alla promozione della squadra con 5 reti, mentre nel 14-15 gioca praticamente tutte le partite e mostra tutte le sue potenzialità, andando a segno 13 volte e attirando l’attenzione delle migliori squadre italiane.
A spuntarla è la Juventus, che si sa che quando si tratta di adocchiare possibili talenti non si tira certo indietro. 32 milioni di Euro più 8 di bonus sono la cifra che la Società di Agnelli versa nelle casse palermitane per assicurarsi le prestazioni della Joya, il gioiello, in italiano. Una cifra che a qualcuno pare eccessivo, ma Dybala non ci mette molto a mostrare il suo valore. Nel 2015 la Juve vive in un inizio di stagione difficoltoso, in cui arriva anche a -12 dalla vetta, e si riprende anche grazie al contributo decisivo di Dybala, inserito gradualmente da Allegri, che porta i bianconeri a vincere lo Scudetto con una impressionante rimonta. Arriva anche la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana, il tutto con 23 gol realizzati, non male per essere il primo anno. Segna un pochino meno nella stagione successiva, frenato anche inizialmente da un infortunio, ma il suo zampino nella leggendaria vittoria con il Barcellona in Champions è ancora ricordato. La Juve vince di nuovo tutto in Italia, fermandosi solo in finale di Champions con il Real Madrid. Nel 2017 eredita il mitico numero 10 dalle spalle di Pogba, vivendo la migliore stagione della sua carriera. 22 gol in campionato, 26 in totale, terzo Scudetto e terza Coppa Italia di fila, meglio di così è impossibile. Segna anche il suo primo gol in Nazionale, dove per ora è ancora un comprimario: solo due le reti con l’Argentina, nazione che ha scelto fortemente nonostante le origini dei nonni, Polonia e Italia, avrebbero potuto anche a vestire l’Azzurro. Nel 2018, complice anche l’arrivo di Cristiano Ronaldo, vive una stagione difficile, con soli 10 gol all’attivo. Si riprende l’anno dopo con Sarri, dove torna sulle sue medie vincendo il suo quinto Scudetto consecutivo, il nono della Juventus. Al momento ha segnato 96 volte con i bianconeri, ma è rimasto vittima, tra Coronavirus e fastidi vari, di un inizio di stagione difficile, in cui è sceso in campo solo 6 volte andando a segno contro il Ferencvaros in Champions. Il suo futuro sarà ancora a Torino? Solo il tempo ce lo saprà dire.