La squadra di Lluis Cortes illumina la serata svedese con un gioco spettacolare, le londinesi vengono sconfitte non entrando mai in partita.
Il Barcellona è campione d’Europa per la prima volta nella sua storia. Dopo cinque anni di dominio del Lione, le blaugrana sollevano al cielo il massimo trofeo continentale, a loro sfuggito nella finale del 2019 e oggi stra-meritato, dopo il 4-0 al Chelsea. Si sfidavano le campionesse di Spagna, 26 vittorie in 26 partite, e quelle d’Inghilterra, trionfatrici dopo una lotta punto a punto con il Manchester City. Il Chelsea si presentava al match con alcune delle più grandi stelle del calcio mondiale: la potente australiana Sam Kerr, la capocannoniere della manifestazione Fran Kirby, la calciatrice più pagata al mondo, Pernille Harder, ancora sconfitta dopo l’atto conclusivo dell’anno scorso, in cui il suo Wolfsburg non è riuscito a superare il Lione. Pochi giorni dopo quella partita annunciò il suo trasferimento al Chelsea per 350.000 euro, record nel calcio femminile. A guidare le spagnole di Cortes la goleador Jenni Hermoso, 6 gol nelle 6 partite giocate del torneo, e una retroguardia formata dalle titolari della Nazionale spagnola, in cui spicca la tosta difensore Mapi Leòn.
Nella splendida cornice del Gamla Ullevi di Goteborg, la gara, che si prospettava equilibrata, va subito in favore del Barça: Martens coglie una traversa dopo venti secondi, nella mischia che segue Kirby rinvia sulla compagna Leupolz, per l’autorete dell’1-0. Il raddoppio arriva poco dopo su calcio di rigore, provocato dalla stessa Melanie Leupolz e trasformato dalla capitana Alexia Putellas, fredda dal dischetto. La difesa delle Blues, guidata dall’esperta Magdalena Eriksson, va in totale confusione: un’altra invenzione di Alexia manda in porta Aitana Bonmati, migliore in campo per qualità e quantità, per il 3-0, mentre il poker è un tap-in di Graham Hansen dopo una splendida progressione di Lieke Martens. L’ingresso della positiva Reiten e le giocate di Ji So-yun non cambiano l’inerzia della partita, caratterizzata anche da diversi errori sottoporta della deludente Harder, più volte poco lucida nelle scelte a tu per tu con la portiere avversaria. È anzi il Barcellona a segnare il quinto gol nella ripresa, ma la gioia della velocissima nigeriana Oshoala viene cancellata dalla terna arbitrale: fuorigioco. Al fischio finale tripudio per le catalane, meritatamente campionesse grazie a una partita giocata in maniera impeccabile.
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