Gli azzurri centrano una vittoria importantissima, tornando a +1 sulla Juventus: decisivo l’ultimo turno contro l’Hellas Verona.
Il passato è stato esorcizzato. Dopo il 3-2 della Juve sull’Inter, il Napoli sfidava a Firenze i viola, in una partita ancora ricordata per il crollo che costò il tricolore ai partenopei tre anni fa. Questa volta gli ospiti hanno disputato una grande partita, confermando un girone di ritorno in cui il Napoli è stato straordinario, un ritmo Scudetto quello mantenuto dagli uomini di Gattuso, penalizzati da un’andata invece non altrettanto esaltante. La Fiorentina ha giocato una partita onesta, si è battuta fino all’ultimo, ma alla fine si è dovuta arrendere alla superiorità degli avversari. Il primo tempo è stato più equilibrato, anche se l’occasione migliore è certamente del Napoli: traversa piena di Insigne su punizione, il sesto montante stagionale (diventeranno sette nella ripresa), nega al capitano azzurro il gol.
Ma è solo questione di tempo, poiché nella ripresa il Napoli prende definitivamente il sopravvento. A guidare i suoi Lorenzo Insigne, trascinatore formidabile nella gara di oggi. È lui a segnare l’1-0, ribadendo in rete un rigore che gli era stato parato da Terracciano, concesso al Var per una trattenuta di Milenkovic su Rrahmani. Lo stesso numero 24 manda sul legno un rasoterra poco dopo, prima di offrire a Zielinski una palla perfetta, che il polacco spedisce in rete. Raddoppio che è in realtà autogol di Venuti, visto che il tiro del centrocampista sarebbe finito fuori, ma è chiaro che la deviazione del difensore, del tutto involontaria, non vanifica il periodo super che sta vivendo Piotr Zielinski. Finisce quindi 0-2, il Napoli c’è, sale a 76 punti, uno in più della Juventus. Ora gli azzurri hanno il destino nelle proprie mani, dato che una vittoria contro il Verona, in casa, all’ultima giornata, basterebbe per dare ai campani la certezza della Champions League. Risultato durissimo per i tifosi bianconeri, che ora devono sperare che il Cagliari, stasera, blocchi il Milan a San Siro. Se così non sarà, i rossoneri saranno matematicamente qualificati alla Champions League, e alla Vecchia Signora non resterà che sperare in un miracolo dell’Hellas.
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