In una partita incredibile i bergamaschi non vanno oltre il pari a Reggio Emilia, per l’Inter è il 19esimo Scudetto della sua storia.
L’Inter è campione d’Italia. Con quattro giornate d’anticipo, da casa, dopo il pareggio dell’Atalanta a Sassuolo. Una partita pazzesca quella del Mapei, in cui gli ospiti rimangono in dieci dopo venti minuti per l’espulsione del portiere Gollini, ma riescono comunque a passare in vantaggio con Gosens, in un primo tempo giocato splendidamente. Nel secondo i neroverdi salgono e trovano il pari con Mimmo Berardi su rigore. Poi, il colpo di scena: nel giro di pochi minuti viene annullato il raddoppio sassolese, Marlon commette fallo su Muriel e viene espulso, il colombiano su rigore può chiudere il match. E invece Consigli si tuffa e para, bloccando il penalty e la rimonta dell’Atalanta. Finisce quindi 1-1, Gasperini raggiunge il Milan, l’Inter di Antonio Conte festeggia il suo Scudetto numero diciannove.
Un titolo conquistato grazie a un girono di ritorno fenomenale, in cui sono arrivate 13 vittorie e 2 pareggi. Dopo un inizio stentato, Conte ha saputo trovare l’equilibrio, e i nerazzurri sono diventati impossibili da fermare per chiunque. Una difesa granitica, la migliore del campionato, formata da De Vrij, Skriniar e Bastoni, un esterno da 7 gol come Hakimi, Eriksen recuperato come play di centrocampo, l’ordine di Brozovic, la corsa di Barella e i gol, tantissimi, della Lu-La, Romelu Lukaku e Lautaro Martinez. Settimana prossima la passerella contro la Sampdoria, l’ultima squadra capace di battere i nerazzurri, ormai un girone fa. Rimanendo nell’ambito della corsa Champions, frena anche il Napoli, 1-1 in casa contro il Cagliari, con Nandez capace di pareggiare al 94esimo il gol di Osimhen. La Lazio si avvicina, dopo il 4-3 sul Genoa di mezzogiorno, sugli scudi di nuovo Correa, doppietta, ma anche Ciro Immobile e Luis Alberto, i veri e propri fuoriclasse biancazzurri. Chiudiamo con Bologna – Fiorentina, altra partita pirotecnica, finita 3-3. Alle reti di Vlahovic, Bonaventura e ancora Vlahovic, risponde uno strepitoso Rodrigo Palacio, tripletta per il Trenza, ex interista, protagonista negli anni bui dei nerazzurri, che dopo undici anni tornano sul tetto d’Italia.
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