La Joya torna e la Juve vince, una perla di interno sinistro regala ai bianconeri i tre punti e ricorda a tutti l’importanza dell’argentino.
È il minuto 69 quando Dybala fa il suo ingresso in campo, sostituendo Alvaro Morata. Il punteggio, 1-0 per la Juve, non dà ancora la garanzia del successo ai bianconeri, comunque autori di buona gara. Quattro minuti dopo il suo ingresso in campo, il numero 10 riceve da Bentancur al limite dell’area e insacca nell’angolino con un delizioso tiro a giro, su cui Meret non può nulla. L’esultanza è feroce, Dybala è tornato. L’argentino sarà sicuramente un’arma in più per Pirlo in queste ultime 9 partite che mancano alla fine della stagione, quantomeno per tenere vive le speranze di uno Scudetto che sembra comunque destinato a Milano, dato il divario accumulato dai milanesi in classifica sulle rivali. L’importante è in ogni caso ritrovare un giocatore fondamentale per la causa juventina, al ritorno, dopo quasi tre mesi di assenza. È stata una stagione complessa per la punta sudamericana: dopo aver saltato le prime tre partite dell’anno, ne gioca successivamente 11 delle successive 13, la media punti Juve è alta, 2.3 a partita, e con lui in campo non si perde mai. Eppure Dybala rimane sempre un po’ in bilico, non convincendo mai del tutto, Pirlo a volte lo sostituisce, a volte lo fa partire dalla panchina, alla fin fine sono solo 2 i gol messi a segno, nelle larghe vittorie contro Genoa e Udinese. Il suo maggior contributo lo dà nell’importante scontro diretto con il Milan, nel quale serve due palloni d’oro a Federico Chiesa per la doppietta dell’esterno, la quale causa la caduta degli invicibili rossoneri fino ad allora. Dopo quattro giorni, il 10 gennaio, l’ardua sfida con il Sassuolo, in cui la Juve perde subito McKennie per infortunio, ma soprattutto perde Dybala. Sul finire del primo tempo uno scontro con Traore lo lascia a terra dolorante, il ragazzo si tocca il ginocchio sinistro ed è costretto ad abbandonare anzitempo la partita. Non sembrava un infortunio così grave, e invece l’interessamento del colpo al legamento collaterale mediale lo terrà ai box per lunghissimo tempo.
La Juve ha provato a forzare il suo rientro, ma il dolore del ragazzo ha frenato ogni tentativo. Dal 10 gennaio al 7 aprile Paulo Dybala non è mai sceso in campo, saltando 12 partite di Serie A consecutive, oltre ovviamente agli ottavi di Champions League, dove la Juve è uscita per mano del Porto. Tre mesi in cui la media punti bianconera è scesa, così come sono scese le chance di arrivare a dieci Scudetti di fila. Le tre sconfitte contro Inter, Napoli e Benevento hanno lanciato la volata nerazzurra, 10 vittorie di fila nel girone di ritorno, e Dybala è sembrato quasi accantonato, proprio lui, che aveva deciso, sempre da subentrato, il match-Scudetto un anno fa contro l’Inter di Conte. Adesso il ritorno, la voglia ritrovata di dimostrare la sua centralità in questa Juve, il gol numero 99 con la maglia della Vecchia Signora, la mano sul petto, sul cuore, a sottolineare il legame con una squadra che lo ha aspettato, e in cui ha dato tutto negli ultimi cinque anni. Il suo futuro, però, pare ancora incerto. Il contratto, in scadenza nel 2022, non è stato ancora rinnovato, nonostante le parole al miele di Agnelli e della dirigenza. L’ombra del dubbio continua a rimanere, soprattutto perché le garanzie chieste dal ragazzo sono importanti, la Juve si trova in un momento non facile dal punto di vista finanziario, e sa che dalla cessione del ragazzo potrebbe ottenere un importante plusvalenza. Sono giorni di riflessioni a Torino, nel frattempo le pretendenti sono tra le più nobili d’Europa: Barcellona, Paris Saint-Germain, Manchester United, tutti club di un certo blasone, colpiti però, come chiunque, da un’emergenza sanitaria che dovrà portare a re-inventarsi nella prossima finestra del calciomercato, magari agendo attraverso scambi di giocatori dal valore simile. In definitiva, Paulo Dybala torna decisivo in campo, è a un passo dal 100esimo gol in bianconero, ma ancora non si sa se il suo futuro sarà ancora a Torino oppure no. Non resta che attendere e vedere che sorprese ci riserverà un mercato che appare complicato.
Foto: GettyImages