31,10 milioni di euro. Una cifra che pareva normale per gli standard del calciomercato pre-pandemia, ma comunque una cifra decisamente considerevole, che ha fatto guadagnare ad Alessandro Bastoni il titolo di calciatore italiano Under 21 più costoso di sempre.
Pagato più di attaccanti come Mario Balotelli, Antonio Cassano o Nicola Ventola, che nonostante la giovane età presentavano un curriculum ricco di gol segnati in serie A.
Come mai l’Inter ha deciso di investire così tanto in questo giocatore che contava solo una manciata di apparizioni con la maglia dell’Atalanta?
C’è da dire che per rientrare dentro i paletti del Fair Play Finanziario dell’UEFA i meneghini hanno imbastito una trattativa complessa con l’Atalanta che ha coinvolto anche il trasferimento nell’arco di due stagioni dei giovani della primavera interista Eguelfi, Bettella e Carraro per un totale di 18 milioni.
Ma al di là del gioco di plusvalenze incrociate tra le due società nerazzurre, resta il dato del valore messo a bilancio per il giovane difensore di Piadena.
E se inizialmente poteva sembrare un semplice espediente finanziario, ad oggi sembra un investimento congruo per un difensore che sembra destinato a prendere posizione nell’arco di poco tempo al centro della difesa azzurra.
Gli inizi
Alessandro Bastoni, nato il 13 aprile 1999 a Casalmaggiore e cresciuto a Piadena, a metà strada tra Cremona e Mantova, è figlio d’arte: il padre, Nicola, dopo un’onesta carriera come terzino culminata nella serie B con la Cremonese, si mette ad allenare una piccola squadra di Promozione, la Cannatese di Canneto Sull’Oglio, e porta alla scuola calcio il figlio di 5 anni.
Il piccolo Alessandro non si sente a suo agio, è timido, non riesce a legare con i compagni e la presenza del padre nel ruolo di allenatore lo mette a disagio. Lascia la Cannatese, ma continua a giocare a calcio con il fratello ed i suoi amici, di 4 anni più grandi, all’oratorio di Piadena.
Un anno dopo concede un’altra chance alla Cannatese, e anche questa volta l’esperienza non dura molto, ma per i motivi opposti: il padre di una sua compagna di classe, Franco Maffezzoni, è un osservatore dell’Atalanta, e dopo averlo visto giocare decide di portarlo a Bergamo.
Nelle giovanili orobiche Alessandro gioca terzino sinistro come il padre per cinque anni, fino ai Giovanissimi Regionali, prima che l’infortunio del titolare Alari alla vigilia di una partita contro il Milan non costringe mister Cicconi a spostarlo al centro della difesa.
Da allora Bastoni diventa il perno dello schieramento difensivo delle varie formazioni giovanili in cui gioca. Oltre ad essere un insuperabile baluardo difensivo, ha anche il vizio del gol, concludendo ogni stagione con 6-7 gol all’attivo.
Nel 2015 viene segnato profondamente dalla perdita dell’amica d’infanzia Agnese in seguito ad un’incidente stradale, e da allora prende l’abitudine di salutarla rivolgendo le mani e lo sguardo al cielo dopo ogni gol.
L’arrivo in prima squadra all’Atalanta
Dal 2014, mentre gioca sotto età con gli Allievi, Alessandro inizia a venire chiamato ad allenarsi con la prima squadra, inizialmente nelle situazioni di emergenza, poi sempre più spesso.
Nella stagione 15/16 è il leader della squadra che vince il Campionato Nazionale Under 17, segnando anche gol pesantissimi in semifinale e finale contro Juventus e Inter, mentre nella stagione successiva a soli 17 viene inserito nella formazione Primavera, diventando inoltre un titolare della nazionale Under 17 che disputa l’Europeo di categoria in Azerbaigian.
È proprio nella stagione 16/17 che si affaccia con regolarità in prima squadra: alla guida della Dea c’è Giampiero Gasperini, che sta iniziando a plasmare quella squadra dinamica e offensiva che avrebbe stupito l’Italia nei campionati a venire. Ma in quella prima stagione Gasp sta ancora scoprendo la rosa a sua disposizione e per la partita di Coppa Italia contro un Pescara in crisi nera in campionato, decide di optare per un ampio turnover: tra i giovani della Primavera che esordiscono in quel pomeriggio del 30 novembre 2016 c’è anche Alessandro Bastoni, che gioca tutti i 90 minuti nella posizione di difensore centrale.
La fiducia di Gasperini viene ripagata da un netto 3-0 e nemmeno un mese più tardi arriva il debutto in campionato, contro la Sampdoria il 22 gennaio 2017: di nuovo per 90 minuti, di nuovo chiudendo con la porta inviolata nell’1-0 finale.
La stagione si chiude con la trionfale qualificazione orobica all’Europa League e altre due presenze in campionato, una contro l’Udinese e l’altra contro l’Inter.
Sono proprio i nerazzurri di Milano a notare le qualità del giovane difensore e a fine campionato imbastiscono subito una trattativa per l’acquisto di Alessandro, il cui cartellino diventa di proprietà dell’Inter ma viene ceduto nuovamente in prestito biennale agli orobici.
La stagione successiva l’Atalanta è impegnata su tre fronti, campionato, Coppa Italia ed Europa League, ma ciononostante Bastoni non trova molto spazio, anzi, la stagione si chiude con una sola presenza da titolare, in Coppa Italia contro il Sassuolo, e qualche spezzone in campionato.
Il prestito a Parma
Forse anche per questo l’Inter decide di concludere anticipatamente il prestito all’Atalanta per portarlo subito a Milano, imbastendo la trattativa che coinvolge anche Carraro e Bettella portando così il valore messo a bilancio alla somma totale di 31,10 milioni di Euro, il record assoluto per un giocatore italiano Under 21.
Per permettergli di maturare, i dirigenti interisti decidono di cederlo in prestito ad una società neo promossa ma da un passato recente importante, ovvero il Parma. Alessandro, avvicinatosi a casa, inizia male l’avventura parmense, infortunandosi al menisco (e saltando così anche gli Europei Under 19) e dovendo attendere fino ai primi di ottobre prima di poter esordire con la maglia crociata.
Il debutto da titolare avviene alla dodicesima giornata contro il Torino, e da lì fino alla fine del campionato Bastoni prende il comando della difesa parmense, affiancato perlopiù da un veterano come Bruno Alves, arrivando a segnare il suo primo gol in serie A, ovvero il gol del definitivo 3-3 contro la Sampdoria i 5 maggio 2019.
In estate viene convocato da Luigi Di Biagio per giocare gli Europei Under 21 in casa, scendendo in campo in tutte e tre le partite che l’Italia gioca nel girone.
L’anno di Parma dimostra che l’Inter ci aveva visto lungo, e propone Alessandro Bastoni come uno dei prodotti di maggiore prospettiva tra i difensori italiani.
Con l’esperienza di Bruno Alves a fianco, Bastoni si dimostra un difensore bravo nell’impostazione bassa, con ottime caratteristiche di conduzione palla al piede.
A questo unisce una struttura fisica già buona e che si completerà ancora vista la giovanissima età, oltre ad un’ottima propensione all’anticipo e alla marcatura.
Con il sistema di D’Aversa che prevedeva una linea difensiva accorta, Bastoni ha dimostrato di riuscire ad esaltarsi nelle situazioni di difesa bassa, ma essendo alla sua prima stagione di serie A è ancora tutto da valutare in altri sistemi difensivi più aggressivi (tipo quello di Antonio Conte, molto propenso all’immediata ri-aggressione della palla).
L’Inter, la stima di Conte e il futuro
Nell’estate 2019 torna all’Inter e viene aggregato alla rosa che effettua la tournée asiatica nell’ambito dell’International Champions Cup.
Inizialmente sembra che sia destinato ad un altro prestito, ma nell’arco della tourneé conquista il neo tecnico nerazzurro Antonio Conte che gli dedica molti elogi nel corso delle prime conferenze stampa.
Al rientro della squadra in Italia, Bastoni è esplicitamente incedibile, uno dei rinforzi difensivi su cui Conte punta di più.
Partita partita Bastoni si ritaglia sempre più spazio, fino a relegare in panchina il più esperto Godin: diventa quindi un titolare inamovibile dell’undici di Conte, che vede in lui il tipo di difensore adatto al gioco di uscita con palla a terra spesso richiesto al pacchetto arretrato nerazzurro.
Dalla gara contro la Sampdoria a Genova datata Settembre 2019, Bastoni non esce più di squadra se non per infortuni, squalifica o scientifico turn-over, e a soli 21 anni gioca anche la sua prima finale europea nella sfortunata serata di Colonia contro il Siviglia.
Se la scorsa stagione il suo posto nella nazionale di Mancini poteva sembrare ancora un azzardo, con la più che probabile convocazione per l’europeo di categoria under 21, ora possiamo affermare che Bastoni è uscito dal giro degli azzurrini di Nicolato per approdare in pianta stabile in quello della Nazionale maggiore di Mancini. Allo stato attuale delle cose il posto di Bastoni per Euro 2021 non è in discussione.